Il lavoro nobilita l’uomo, si usa dire. Una locuzione socialmente utile a trasmettere un messaggio uguale (quasi) per tutti: se non si può essere di aiuto alla comunità, difficilmente la comunità potrà aiutare. Va da sé che trovarsi un lavoro con il quale potersi autosostentare sia forse l’obiettivo principale della maggior parte delle persone in tutto il pianeta, perché ben pochi possono permettersi il lusso di avere tutto ciò che serve a vivere senza dover muovere un dito.
Insomma, il lavoro è parte integrante della vita quotidiana di quasi tutte le persone adulte nel mondo, almeno fino all’età pensionabile. Ma come ben sappiamo, l’atto di guadagnare soldi non comporta solamente il beneficio di intascare, bensì anche il sacrificio di “prestare” del tempo prezioso per ottenere in cambio, alla fine, l’ambito premio.
A cosa serve questo preambolo? A rendere chiaro perché purtroppo, anche qualora un mestiere non piaccesse, spesso e volentieri un lavoratore è praticamente costretto a portare avanti la propria “missione”, quantomeno fino a quando non gli riuscirà di trovare di meglio. Pena il rimanere senza fondi. Ma cosa fareste se qualcuno vi dicesse che il lavoro che state svolgendo potrebbe farvi diventare degli psicopatici?
La domanda non è affatto una provocazione, poiché il Great British Psycopath Survey ha chiarito che tra le cause di insorgenza del comportamento psicopatico figura anche la mansione svolta. La ricerca che ha dimostrato questa curiosa correlazione ha preso in esame un campione di oltre 5.500 persone, analizzando le loro mansioni per identificare quali fossero quelle che producevano il maggior numero di potenziali psicopatici.
La risposta è stata in qualche modo una sorpresa ed una conferma allo stesso tempo: al primo posto tra i mestieri che inducono a sviluppare sintomi riconducibili alla psicopatia – nella fattispecie scarsa empatia, assenza di paura e di sensi di colpa – figura l’amministratore delegato, seguito a ruota dall’avvocato e dall’impiegato dei mezzi di comunicazione.
Scorrendo la lista troviamo venditori, chirurghi, giornalisti e membri delle forze dell’ordine. Il lavoro più sicuro da questo punto di vista? L’impiegato della Pubblica Amministrazione: stando ai risultati dello studio, è proprio questa categoria ad aver fornito il minor numero di soggetti inquadrabili come psicopatici reali o potenziali.