Lo smart working in Italia cresce al 56%

Nelle aziende italiane e nella PA si sta diffondendo il fenomeno dello Smart Working. Una nuova filosofia manageriale fondata sulla flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare per lavorare.

Lo smart working in Italia cresce al 56%

Lo smart working cresce anche in Italia; sempre più aziende italiane, infatti, ne fanno uso.

Per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “lo Smart Working (o Lavoro Agile) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali, che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività“. 

Lo smart working in Italia

Nel 2018 il numero delle aziende e dei lavoratori in Italia che seguono il modello dello smart working ha toccato quota 480mila; il 56% delle grandi imprese e i dipendenti italiani che ne usufruiscono lo apprezzano. 

Nell’ottica smart, il concetto di ufficio diventa ‘aperto’; il vero spazio lavorativo è quello che favorisce la creatività delle persone, genera relazioni che oltrepassano i confini aziendali, stimola nuove idee e quindi nuovo business. Le aziende italiane più virtuose dello smart working 2018, distinte per capacità di innovare le modalità di lavoro nell’ottica della flessibilità, sono la A2A, il Gruppo Hera e Intesa Sanpaolo.

In definitiva il lavoro come smart working è un nuovo modo di lavorare che consente un miglior bilanciamento tra qualità della vita e produttività individuale.

E’ anche il risultato di un sapiente uso dell’innovazione digitale; lavorare comodamente da casa permettere di poter conciliare casa e lavoro e quindi risulta, per esmepio, molto vantaggioso soprattutto per le donne che hanno la voglia e la tenacia di vedere crescere i propri figli.

Continua a leggere su Fidelity News