L’Europa e le donne nel mondo del lavoro: traguardi raggiunti o promesse tradite?

L'Europa ha posto speranze nell'inclusione e nell'uguaglianza di genere sul posto di lavoro, ma il cammino da percorrere è ancora lungo. Tuttavia, ci sono due anni per non tradire le attese e garantire un futuro migliore per le donne sul mercato del lavoro.

L’Europa e le donne nel mondo del lavoro: traguardi raggiunti o promesse tradite?

La Programmazione europea prevede che una parte dei finanziamenti dei Programmi Operativi cofinanziati dai fondi strutturali europei sia destinata al Fondo Sociale Europeo, il quale mira a migliorare le opportunità di lavoro per i cittadini europei, promuovendo l’istruzione e la formazione e sostenendo i soggetti più vulnerabili.

La nuova programmazione europea, nell’ambito delle politiche di coesione, ha fornito un forte impulso a iniziative per la parità di genere, confermando l’impegno per il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche degli individui. Secondo la dottoressa Andreana Patti, esperta in Government & Public EU Funds e Responsabile Area Sud della Società Archidata srl, l’efficace contrasto alla disparità di genere richiede una serie di fattori indispensabili.

La mancanza di supporto e una rete di sostegno capillare sul territorio rendono necessaria l’adozione di misure europee come quelle previste dal FSE PLUS, finalizzato alla promozione dell’equilibrio tra vita professionale e privata per donne e uomini nel mercato del lavoro. È necessario, inoltre, effettuare una dettagliata analisi dei fabbisogni, garantire la tempestiva attuazione delle risorse programmate e monitorare costantemente i risultati raggiunti.

Solo mediante un attento lavoro di programmaticità si potranno contrastare le disuguaglianze di genere e i divari sociali ed economici presenti nel Sud Italia. A tal fine, oltre alle opportunità di finanziamento offerte dal PNRR e dalla legge di bilancio del 2022, diventa fondamentale investire nella creazione di infrastrutture e nell’accesso all’educazione e alla cura della prima infanzia.

Il Codice degli Appalti al servizio del Piano strategico nazionale per la parità di genere

Il tema della parità di genere è stato affrontato attraverso politiche chiave, tra cui l’attivazione di un Piano Strategico Nazionale e l’istituzione di un Osservatorio nazionale per l’integrazione delle politiche per la parità di genere, regolamentato dal DM del 4 febbraio 2022. Tale Osservatorio ha il compito di monitorare, analizzare e proporre strumenti adeguati per mettere in pratica le linee guida del Piano nazionale.

Inoltre, il nuovo Codice degli Appalti previsto dal D. lgs. 36/2023, si è impegnato a promuovere la parità di genere con norme specifiche. L’articolo 57, ad esempio, stabilisce misure orientate a garantire le stesse opportunità di genere, mentre l’articolo 108 incoraggia le politiche a favore della parità proponendo il possesso della certificazione sulla parità di genere come obiettivo da raggiungere.

FSE+, un’occasione per colmare il divario di genere nel mercato del lavoro

Per quanto riguarda il FSE+, i dati finanziari indicano che sono stati programmati complessivamente 1.197.698.834 euro (UE+CN) sull’Obiettivo Specifico C, a livello regionale e nazionale. Questo importo rappresenta il 4.18% del budget complessivo dei programmi FSE+ in Italia (fonte: Tecnostruttura, 29.12.2023).

L’Obiettivo Specifico C si concentra principalmente sui Programmi Regionali FSE+ e sul Programma Nazionale Giovani, Donne, Lavoro. Il suo obiettivo è sostenere misure per promuovere e rafforzare la partecipazione femminile al mercato del lavoro, riducendo le ingiustizie di opportunità di carriera e retribuzione, anche considerando il fatto che le donne hanno mediamente livelli di istruzione superiori rispetto ai loro coetanei maschi.

La dotazione finanziaria nazionale dell’OS C ammonta a 620.203.334 euro, con ulteriori interventi programmati per rimuovere gli ostacoli che impediscono l’accesso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro. Questi interventi, tra cui il welfare territoriale e aziendale (smart working e misure family friendly) e i servizi di cura (potenziamento dei servizi e accesso), sono essenziali per sostenere l’occupazione e l’occupabilità femminile.

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