Quello del lavoro è uno dei “tasti dolenti” per tanti italiani, in particolar modo per i giovani. Al lavoro spesso è associato il concetto di istruzione, ritenuta al giorno d’oggi fondamentale, se non necessaria, per far sì che si venga notati da aziende e imprese. È sempre più in crescita la percentuale di giovani che, appena conseguito il diploma di scuola superiore, decide di proseguire gli studi iscrivendosi all‘università.
Sono molti coloro i quali credono e sono convinti che facoltà come giurisprudenza, lettere, filosofia, siano le uniche in grado di garantir loro un lavoro, ma non è così. È ovvio che oggi avere una laurea è un fattore determinante in grado di formare, grazie alle conoscenze in ambito informatico, linguistico, umanistico, giurdico, economico, e chi più ne ha più ne metta.
È ormai noto, da anni, che la laurea più sicura in termini di impiego e di salario abbastanza elevato è quella in Ingegneria, la quale permette ai neolaureati di avere maggiorni sbocchi lavorativi e, sopratutto, che assicura un livello remunerativo piuttosto alto. Si tratta quindi di Ingegneria informatica, ingegneria edile e architettura, ingegneria biomedica e ingegneria meccanica.
Una delle figure professionali maggiormente richieste in Italia è quella dell’infermiere, motivo per il quale viene da molti preferita la laurea in scienze infermieristiche, che sicuramente non consentirà di ricevere una remunerazione elevata quanto quella di un ingegnere, ma comunque ben soddisfacente.
Parliamo ora della tanto ambìta laurea in Medicina, considerata una tra le più difficili e complicate, ma che nel 97% dei casi permette di trovare lavoro solo dopo cinque anni dalla conclusione degli studi, anche se naturalmente il medico non finisce mai di imparare, partecipando a costanti aggiornamenti.
Ma sapete quanti laureati ci sono in Italia rispetto al resto del mondo? L’Italia viene da molti considerata il paese più “ignorante” del mondo, con il minor numero di laureati a livello europeo, posizionandoci proprio tra gli ultimi paesi dell’Europa. Sarà dovuto alla crescente crisi italiana? È una domanda a cui nessuno è in grado di dare una risposta.