Lavoro, preoccupano i nuovi dati sulla disoccupazione: -945mila occupati in un anno

Il mercato del lavoro subisce le gravi conseguenze dettate dalla diffusione del coronavirus. È allarme in merito agli ultimi dati diffusi dall’Istat, che rileva 945mila occupati in meno.

Lavoro, preoccupano i nuovi dati sulla disoccupazione: -945mila occupati in un anno

In Italia cresce la preoccupazione per il lavoro. I nuovi dati diffusi dall’Istat mettono infatti in luce i riverberi della crisi dettata dal coronavirus all’interno del comparto. Secondo quanto riportato dall’ente pubblico destinato alla raccolta dei dati, la variazione registrata dal tasso di disoccupazione destagionalizzato è stata del 10,2%, contro le ipotesi iniziali fissate al 9%.

I tecnici hanno precisato che la diminuzione degli occupati di 945mila unità ha riguardato in modo distinto sia uomini che donne. Anche dal punto di vista delle tipologie di impiego, tutte le categorie (dipendenti e autonomi) hanno registrato una crescita della disoccupazione. Non va meglio nemmeno per gli inattivi, ovvero coloro che non cercano nemmeno più un nuovo impiego. Il dato ha toccato le 700mila unità.

In senso generale, il livello di occupazione a marzo 2021 è sceso di 2,2 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione è invece salito dello 0,5%. I dati non sorprendono, ma destano preoccupazione rispetto al proseguimento della crisi economica e alle possibilità di ripresa.

Lavoro, a febbraio 2021 si conferma la stabilizzazione degli occupati

Parallelamente, per chi ha la fortuna di possedere un lavoro si registrano dati piuttosto stabili. In questo senso, è opportuno segnalare che il calo importante si è registrato da settembre 2020 a gennaio 2021. Durante tale lasso di tempo si sono consolidate perdite di posti di lavoro per 410mila unità.

Guardando invece ai dati trimestrali, nei primi mesi del nuovo anno (in particolare da dicembre 2020 a febbraio 2021) si sono perse circa 277mila unità, con un calo dell’1,2%. Le persone in cerca di occupazione sono salite dell’1% (+25mila unità). Infine, gli inattivi tra i 15 d i 64 anni sono risultati in crescita dell’1,3% (+183mila unità rispetto al trimestre precedente). Complessivamente, la situazione del mercato del lavoro resta critica e fortemente influenzata dalla prosecuzione della pandemia.

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