Italia: secondo Ocse, precario un giovane su due,

Dati preoccupanti dall'OCSE: raddoppiati dal 2000 i giovani sotto i 24 che non studiano e non lavorano.

Italia: secondo Ocse, precario un giovane su due,

Lo dice l’Ocse: in Italia c’é un “preoccupante aumento di ragazzi sotto i 24 anni che non studiano e non lavorano”, come riportato il 16 luglio da La Stampa.

L’Ocse lancia l’allarme nel suo Rapporto sull’occupazione (dati 2012). I giovani sotto i 24 che non studiano né lavorano sono il 52,9%, oltre che raddoppiati dal 2000 (26,2%) del 2000, con media Europea più o meno stabile al 24,5%.

L’Italia «rimane intrappolata nella recessione ed è probabile che la disoccupazione continui ad aumentare», insieme a quella di altri cinque paesi europei: Grecia, Olanda, Polonia, Portogallo e Spagna. Nel sestetto si prevede un aumento del tasso di disoccupazione generale di almeno un punto percentuale nel 2014.

Aumento considerevole, inedito e inquietante dei cosiddetti Neet, giovani che non studiano e non lavorano: + 5,1% per un totale di 21,4% (2012). Peggio sono in Grecia e Turchia.

L’Ocse afferma che ci sono rischi di conseguenze sul lungo periodo per i nostri Neet, dovuti ad una minore competitività con i coetanei di altri paesi, che, bilanciando l’assenza di esperienza diretta di lavoro con l’istruzione potranno uscire dalla crisi più facilmente.

Ma come mai gli squilibri colpiscono una (ex?) nazione ricca e competitiva come l’Italia, da sempre ad alti livelli anche nel campo formativo?

Ma nell’Europa dei diritti e della pace, la collaborazione e la solidarietà tra i popoli non dovevano essere all’ordine del giorno?

Molte voci autorevoli stanno tenacemente cercando di dare una risposta attraverso la rete, laddove le misure politiche nazionali (ormai allestite per conto Troika) sembrano peggiorare la situazione, anziché migliorarla.

 

SolidarietĂ  con i giovani italiani senza lavoro.

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