Inps: aumentano contratti a tempo indeterminato e diminuiscono disoccupazione e precariato

Secondo i dati dell'Osservatorio Inps sul precariato sono in diminuzione i contratti a tempo determinato e le istanze di disoccupazione, mentre aumentano, invece, i contratti stabili. Il merito è imputato al Decreto Dignità, in essere dal 1° novembre 2018.

Inps: aumentano contratti a tempo indeterminato e diminuiscono disoccupazione e precariato

I dati dell’Osservatorio sul precariato hanno evidenziato come la situazione lavorativa in Italia stia migliorando. La variazione netta dei contratti stabili, ovvero le assunzioni in aumento sulle cessazioni, è positiva per 241.147 contratti. Questi dati riguardano solo il primo trimestre dell’anno scorso. Nell’ultimo anno la media tra assunzioni e cessazioni mostra dati positivi: 351mila unità in aumento.

Nel primo trimestre del 2019 la tendenza sembra permanere sulla medesima linea guida: i contratti che passano dall’essere a tempo determinato a tempo indeterminato sono in aumento, per la precisione sono quasi raddoppiati. Diminuiscono, inoltre, i contratti da somministrazione e sembra, quindi, che il precariato sia in retrocessione.

Il primo trimestre del 2019 vede la sottoscrizione di contratti a tempo indeterminato in positivo di 48mila unità rispetto al medesimo periodo dell’anno pecedente. A marzo sono state inoltrate 105.066 istanze di disoccupazione, secondo i dati diffusi dall’Inps: circa 2.174 in meno rispetto al mese di marzo del 2018.

L’Osservatorio Inps sul precariato evidenzia come i contratti che sono passati dall’essere a tempo determinato a tempo indeterminato siano aumentati del 75,5%, mentre le assunzioni nel settore privato hanno subito un decremento del 9,3%. Rimangono stabili i contratti per prestazioni occasionali, con 19mila unità che risultano impiegate a titolo non continuativo, con una retribuzione media al di sotto dei 300 euro mensili.

Alcuni imputano gli effetti positivi di questa situazione al Decreto Dignità approvato a luglio 2018 ed entrato in vigore il 1° novembre dello stesso anno; è stato il primo decreto messo in essere dal governo giallo-verde. Tra i punti a favore del Decreto sussiste quello di avere limitato a 4 le proroghe per i contratti a termine, con una durata massima degli stessi di 24 mesi. Nel bimestre gennaio-febbraio sono stati incentivati 23.105 contratti: grazie alle assunzioni di giovani under 35 con contratti a tempo indeterminato, i datori di lavoro hanno beneficiato dell’esonero contributivo triennale.

Continua a leggere su Fidelity News