Inghilterra: “Pronta per la spiaggia?”, ecco il nuovo manifesto che fa infuriare la rete

Nella metropolitana di Londra è apparso da qualche giorno questo manifesto di una marca che vende proteine in pillole, in cui viene mostrata una modella in bikini al limite dell'anoressia. Il web si scatena nel chiederne la rimozione

Inghilterra: “Pronta per la spiaggia?”, ecco il nuovo manifesto che fa infuriare la rete

Campeggia sulle pareti della London Underground, questo manifesto pubblicitario della multinazionale Protein World, che sta facendo il giro della rete, ma non per i motivi sperati dall’azienda. Nel manifesto, infatti, è presente una modella in bikini con le costole bene in vista e con un seno mozzafiato, e con la scritta: “Il tuo corpo è pronto per la spiaggia?: non ci vuole tanto perché, in poche ore, la foto del manifesto faccia il giro del web e venga bollata come sessista. Il problema alla base delle proteste è lo stereotipo, ormai considerato anacronistico, della modella con curve mozzafiato e con fianchi ristretti con Photoshop ai limiti dell’anoressia. Un messaggio pericoloso, appunto, che ha scatenato un vero putiferio attorno alla foto di Renee Somerfield, la modella australiana immortalata nel manifesto.

In nemmeno 48 ore, è stata indetta una petizione su change.org, che ha raggiunto in breve oltre 51mila firme per la rimozione di questa pubblicità dalla metro; su Twitter, invece, l’hashtag #everybodysready è uno dei più trend del social, con messaggi di protesta a non finire; addirittura, poi, si sta organizzando una manifestazione ad Hyde Park, prevista nel pomeriggio di sabato 2 maggio. Charlotte Baring, fondatrice del gruppo su change.org, afferma: “Il messaggio pubblicitario di Protein World si rivolge alla persone al fine di farle sentire fisicamente inferiori all’immagine realistica di quel corpo abbronzato di modella, con lo scopo di vendere il loro prodotto.Forse non è priorità di tutti avere un ‘corpo di spiaggia’ (a proposito, che cos’è esattamente un corpo da spiaggia?); poi far sentire in colpa le persone per non rendere prioritaria questa attività mettendo in discussione le proprie scelte personali, è davvero esagerato”. Parole dure, che spiegano come meglio non si potrebbe i motivi della protesta, che si è scatenata anche per vie legali: 216 le denunce pervenute all’Advertising Standards Authority (l’agenzia che controlla i contenuti della pubblicità del Regno Unito). Si aspettano risposte dalla Protein World.

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