Grecia: parte la riforma killer della PA. Lo stupro di un popolo continua

Nella Grecia fiaccata dall'austerità parte la riforma dell'amministrazione pubblica.

Grecia: parte la riforma killer della PA. Lo stupro di un popolo continua

La Grecia soffoca sotto i colpi dell’austerità, l’economia precipita, l’estrema destra raccoglie i consensi dalla disperazione, ma evidentemente non è abbastanza.

Perché fermarsi e dare un po’ di respiro ad un popolo? Uccidiamolo del tutto.

La riforma killer dell’amministrazione pubblica strappa di misura l’avvallo di un Parlamento con la pistola puntata alla testa dalla Troika e così si potrà dare il via all’ennesimo stupro sociale e “riformare” la pubblica amministrazione con ricollocamenti forzati (ovviamente a condizioni e mansioni “rinnovate”), licenziamenti o cassa integrazione per 25.000 dipendenti statali.

Ottima idea, come lo sono sempre i tagli pubblici, no? La burocrazia snellisce, la spesa improduttiva cala, il risparmio per lo stato aumenta… come no.

E l’austerità porterà crescita, e diminuire il costo del lavoro rilancerà l’occupazione, e Babbo Natale vola con la sua slitta magica e porta dolci e balocchi ai bambini buoni.

Non a quelli greci, però. A loro porterà un po’ di altra austerità, visto che i loro genitori sono stati pigri, corrotti e improduttivi.

Le misure del resto rientrano tra quelle necessarie per ottenere una nuova tranche di prestiti dalla troika e arrivano proprio nel giorno in cui Bruxelles non ha escluso che alla fine del programma di aiuti Esfs che si concluderà nel 2014 possa restare un “buco finanziario” tra i 2,8 e i 4,6 miliardi di euro, ci racconta il Sole 24 Ore.

Oh, beh. Ma allora va tutto bene.

Inutili, ovviamente, sono state le mobilitazioni, le proteste, i sit-in, il lavoro dell’informazione alternativa via rete, l’assedio pressoché costante di fronte ai palazzi del potere: nell’Europa a guida tedesca a consolidamento fiscale obbligatorio i popoli sono dei limoni da spremere, delle riserve di manodopera, degli accidenti nel truce cammino del mercato unico.

Le conseguenze di queste politiche eterodirette dall’UE sull’economia greca, saranno tragiche: la scienza economica continua ad avvertire, inutilmente.

E il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble vuole pure andare in Grecia: una visita nelle colonie? Con che coraggio? Con che faccia tosta?

Solidarietà col popolo greco.

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