Un sit-in partirà martedì 30 settembre da Ragusa e si terrà di fronte alla sede del Centro per l’Impiego dalle ore 10. Ad attivarlo sono i lavoratori della Formazione Professionale, che hanno deciso, in seguito alla riunione dei sindacati di ieri sera, a cui hanno partecipato Cisl Scuola, Flc Cgil e Uil Scuola, di mettere in atto una serie di proteste e manifestazioni ad oltranza dei lavoratori appartenenti a tutte e tre le filiere sparse sul territorio siciliano. Inziative simili si terranno nelle prossime ore anche a Siracusa, Palermo ed Agrigento, fino a raggiungere tutte le provincie, che raccoglieranno sicuramente numerose adesioni.
Il responsabile Formazione Cisl Scuola, Giovanni Migliore, espone così la situazione: “Il Presidente Crocetta continua a fare proclami, ad annunciare riforme dell’intero comparto e nel frattempo non è capace di adottare le soluzioni urgenti, straordinarie ed eccezionali, necessarie per pagare le mensilità arretrate dei lavoratori che vanno da un minimo di dodici mesi fino a quasi trenta“. Inoltre, la Cisl denuncia che mancano le misure di sostegno al reddito per gli oltre 3 mila lavoratori che sono stati licenziati o sospesi, e che fanno parte dell’intero settore.
Migliore parla anche del fatto che ancora non sono stati avviati i percorsi del Ciapi di Priolo, a cui avrebbero dovuto essere stati affidati non solo i 2.020 lavoratori licenziati o sospesi dagli enti revocati, ma anche i 1.753 che lavoravano agli ex sportelli multifunzionali da impegnare nell’attività di Youth Guarantee. A questo, continua Migliore, si aggiunge il totale disastro del Piano Giovani, rivelatosi un completo fallimento e la sospensione degli enti di formazione. Migliore termina il suo discorso dicendo: “Il governo e l’amministrazione continuano a perdere tempo e non strutturano i corsi dell’obbligo formativo e i servizi per il lavoro e non avvia i percorsi della terza annualità. Nel caos più assoluto, invece, il Presidente annuncia improbabili riforme”.
Un appello parte dalla Cisl, rivolto a tutti coloro che operano nel settore, al mondo cattolico, al mondo dell’associazionismo, ai lavoratori e alle famiglie, a tutti i corsisti, di protestare e farsi sentire, “per dire basta al massacro degli operatori della Formazione Professionale, che tanto ha dato ai giovani negli anni passati“.