Sale lo spread sullo sfondo della crisi europea e dei tumulti internazionali.
La crisi continua la sua corsa nell’Europa della “stabilita dei prezzi” e del “controllo dell’inflazione”.
Chissà se qualche scossone lo sentono anche ai piani alti dell’Euro Tower; chissà se guardando fuori dalla finestra, nell’ ambiente asettico, ovattato e antisismico delle stanze del potere, la sensazione che non proprio tutto stia andando a meraviglia si affaccia mai alla loro mente.
Perché, nonostante l’ottimismo a data di scadenza prorogabile che le istituzione europee da anni dimostranoo, la crisi morde, e morde duro.
La Grecia è al tappeto, picchiata a morte dall’UE; Il Portogallo soffre, protesta, i ministri si dimettono; Italia e Spagna boccheggiano…
E come se non bastasse, ad influire si mette anche una situazione internazionale burrascosa. In Egitto scontri violentissimi lasciano a terra morti e feriti e il petrolio schizza oltre quota 100 dollari, la più alta da settembre.
Così a Milano Piazza affari va in rosso dell’1,7%, in linea con la tendenza europea: Londra va giù di 1,6% , Parigi di 1,7%, Francoforte di 1,8%. L’euro è stabile sotto quota 1,30 dollari. Le tensioni internazionali condizionano anche anche il debito pubblico italiano: lo spread (differenza di rendimento tra Btp e Bund), viaggia su 285 punti. Lo spread portoghese è salito di 80 punti in un giorno.