Espatriati dall’Italia: è boom. E’ l’Inghilterra ad essere presa di mira, e tante persone scelgono di approdare in questa terra convinti che dia maggiore lavoro e prospettive di futuro migliore. Solo nel 2013 si sono verificati 12.904 trasferimenti, ma in tutto sono circa centomila gli emigrati, con numerose partenze dalla Sicilia, che si aggiudica il quarto posto, con 7.818 espatri.
La Gran Bretagna lo scorso anno si è rivelata la nazione mondiale dell’emigrazione per gli italiani, e interessa per lo più persone dai 20 ai 40 anni, con una percentuale che negli ultimi due anni è cresciuta del 55%. Il Lazio è la regione che segna un incremento sempre maggiore di emigrazione, ma anche il Centro-Nord Italia non è da meno. Ad esempio, la Lombardia e il Veneto, sono state le regioni che da gennaio 2013 hanno registrato un numero più elevato di addii, che purtroppo tende ad aumentare sempre più.
Secondo il Rapporto sull’emigrazione di Migrantes, sono circa dieci le province che dal 1° gennaio 2013 hanno dato vita a nuove comunità all’estero: Catania (108.413), Palermo (107.658), Avellino (102.230), Cosenza (152.403), Agrigento (152.403), Salerno (119.095), Napoli (113.787), Milano (98.583) e Potenza (95.653). Molti siciliani si sono trasferiti in Germania, Belgio e Argentina, e sono già 25.072 i residenti in Gran Bretagna. I comuni siciliani a pagare il prezzo più alto dell’emigrazione sono Agrigento, Catania e Palermo, che lasciano l’Italia maggiormente per esigenze lavorative.
L’Assessore regionale al Lavoro, alla Famiglia e alle Politiche sociali, Giuseppe Bruno, afferma che la Sicilia dovrebbe creare le condizioni ideali affinché l’emigrazione sia una scelta e non una necessità, ma per farlo occorre una legge organica che faccia ripartire l’economia. A questo proposito, l’assessore ricorda che la prossima settimana si sbloccherà Youth Garantee, un programma particolare che prevede una serie di misure adatte ai giovani, in grado di garantire opportunità di lavoro a casa propria. Martedì sarà approvata la delibera e subito dopo sarà firmata la convenzione con il ministero. Speriamo che questa normativa dia una possibilità ai nostri giovani di realizzare il sogno di un lavoro senza bisogno di emigrare.