Il tasso di disoccupazione giovanile, ovvero l’incidenza delle persone disoccupate tra i 15 e i 24 anni sul totale di quelli occupati, ad agosto supera per la prima volta la soglia del 40%, attestandosi al 40,1%, in rialzo di 0,4 punti percentuali su luglio e di 5,5 punti su base annua, e raggiungendo il livello più alto dall’inizio sia delle serie Istat mensili (2004) sia trimestrali (1977).
Lo rivela l’Istat, che quantifica in 667 mila i giovani in cerca di lavoro, ovvero l’11,1% della popolazione in questa fascia d’età.
Il record della disoccupazione giovanile in Italia viene confermato anche da Eurostat, che ha diffuso contestualmente all’Istat i dati di agosto: peggio di noi fa solo la Spagna con il 56%. In generale nell’Eurozona la disoccupazione giovanile ad agosto è arrivata al 23,7%. La più bassa in Germania (7,7%) e Austria (8,6%). Resta invece stabile al 12% quella generale: i disoccupati sono 26,6 milioni in tutta Europa, di cui 19,178 nell’Eurozona.
Ma l’emergenza non riguarda solo i giovani. Infatti aumenta, anche se di poco, il tasso di disoccupazione nazionale che si attesta al 12,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese di luglio e di 1,5 punti nei dodici mesi.
Ad agosto l’occupazione maschile diminuisce dello 0,4% in termini congiunturali e del 2,8% su base annua; quella femminile invece cresce dello 0,5% rispetto a luglio e dello 0,4% nei 12 mesi. Il tasso di occupazione maschile quindi, pari al 64,7%, diminuisce di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,9 punti su base annua. Quello femminile invece, pari al 47,1%, aumenta di 0,2 punti in termini congiunturali e di 0,3 punti percentuali su anno.
“Chiediamo che il governo nella Legge di stabilità dia spazio a un deciso taglio del cuneo fiscale” perché il Paese “ha bisogno di risposte urgenti, abbiamo poco tempo” ha affermato il leader della Cisl Raffaele Bonanni.
“La disoccupazione dà la misura di come la realtà cruda del Paese abbia bisogno di un sussulto di responsabilità. Non ci sono scorciatoie, se bastasse una legge per far calare la disoccupazione sarebbe facile, ma il problema è che per far crescere le imprese bisogna ridurre le tasse”, sostiene invece Luigi Angeletti segretario generale della Uil.