Commissione Europea a Portogallo: stabilità e… recessione.
(Reuters) – “La Commissione Europea sostiene gli sforzi del Portogallo per evitare qualsiasi instabilità politica che potrebbe far deragliare il suo ritorno al normale indebitamento sui mercati finanziari il prossimo anno”.
“Non vediamo l’ora di … sostenere gli sforzi del Portogallo nel creare le condizioni per un programma di uscita”, ha detto il portavoce della Commissione Simon O’Connor, in conferenza stampa.
“La Commissione prende atto dell’impegno da parte del Presidente del Portogallo al fine di garantire il buon esito del programma di aggiustamento economico e per evitare qualsiasi instabilità politica in questo momento che potrebbe minare il ripristino della fiducia nelle prospettive economiche del Portogallo”, ha aggiunto.
Il Presidente del Portogallo ha respinto la proposta del governo di rimescolare il suo gabinetto dei ministri, dopo una lite che aveva minacciato la sopravvivenza stessa dell’esecutivo.
Commento:
Il Portogallo è instabile, l’Italia è (era?) instabile, la grecia è (era?) instabile… a causa della tremenda recessione economica che i popoli stanno fronteggiando e lo spostamento progressivo dei poteri decisionali nelle stanze dei bottoni della UE (leggi: spostamento a nord) allontanano sempre di più i cittadini delle nazioni in sofferenza dal processo democratico (tanto che solitamente nemmeno si conosce chi decide davvero) e la classe dirigente dai cittadini, costretta a fare da cerniera tra la Troika e gli interessi della gente, a vantaggio totale di quest’ultima.
E la ricetta UE per uscire dallo sbando? Più Europa, ovvio. Più consolidamento fiscale, più austerità, più precarietà, più povertà e più sofferenza per i lavoratori.