Scoppia la polemica a causa di uno slogan fortemente razzista e indecente comparso su un volantino di un’agenzia interinale sita a Modena, la Work Support Agency.
Il volantino in questione, probabilmente diffuso non solo a Modena e in Emilia Romagna, conteneva il seguente messaggio “Vinci la crisi, cosa stai ancora aspettando? Chi utilizza un lavoratore interinale rumeno risparmia”. Sembra uno scherzo di cattivo gusto, ma non lo è affatto.
L’accaduto è stato tempestivamente denunciato alla magistratura dalla Cgil di Modena e lo stesso assessore regionale al lavoro, Patrizio Bianchi, ha da subito fatto la seguente richiesta: “Chiediamo l’immediato intervento dell’Ispettorato del lavoro per verificare la presenza in Emilia-Romagna di situazioni di sfruttamento dei lavoratori, perché non è in alcun modo immaginabile ipotizzare che per competere in questa regione si possano utilizzare forme di lavoro che assomigliano al caporalato. La Regione è da sempre impegnata in questo senso, e anche nel nuovo Patto per il lavoro la legalità del mercato del lavoro, le regole e la sicurezza dei lavoratori saranno punti qualificanti”.
Secondo Franco Zavatti, responsabile regionale legalità Cgil, “al di là dei reati amministrativi questo caso potrebbe configurare anche il reato di caporalato, istituito lo scorso anno”.
Il volantino ha ulteriormente confermato l’esistenza e l’ampia diffusione in Italia del fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori stranieri.
Attraverso il contratto rumeno pubblicizzato dal volantino l’azienda potrebbe risparmiare circa il 40% e beneficiare della massima flessibilità. Il risparmio deriva fondamentalmente dal fatto che i lavoratori vengono privati di alcuni importanti diritti e tutele in ambito lavorativo: non sono infatti previsti Inail, Inps, malattia, infortuni, ferie, Tfr, tredicesima e quattordicesima (l’azienda si limiterebbe così a pagare solo 11 mensilità).
Per questo motivo in questi ultimi giorni il Ministero del Lavoro ha deciso di intervenire attraverso una circolare (n.14/2015), inviata anche alle organizzazioni sindacali, alle associazioni imprenditoriali e alle agenzie di somministrazione, che vieta chiaramente questa tipologia di contratti, essendo questi “in netto contrasto con la disciplina comunitaria e nazionale”. Inoltre, nella nota di accompagnamento alla circolare, si può leggere che “I contratti rumeni proposti da alcune agenzie di somministrazione di altri stati membri dell’Unione europea sono irregolari e comportano sanzioni per gli imprenditori che dovessero utilizzarli”.
Assolavoro, l’Associazione nazionale delle Agenzie per il lavoro, si è dichiarata molto soddisfatta per la pubblicazione e la diffusione di questa circolare.