Che cos’è la crisi dei 25 anni e come si caratterizza

Ansia, paura del futuro, paura del matrimonio, del lavoro e della giusta carriera. Se fai parte dei Millennial questa tua situazione ha un nome: crisi dei 25 anni.

Che cos’è la crisi dei 25 anni e come si caratterizza

Quelli che stiamo vivendo sono tempi difficili. Questa generazione vive senza prospettive perché sa che non riuscirà ad averne. La vita è una continua ansia: si passa dalla paura di non arrivare alla fine del mese a quella di mettere su famiglia. E poi ci sono le promozioni lavorative che non arrivano, la casa che non si riesce a comprare, il pensiero di fare figli. Insomma, si vivono momenti di estrema ansia. Se siete giovani adulti non c’è nulla di cui aver paura: è solo la crisi dei 25 anni.

Questa è la crisi che colpisce i cosiddetti” Millennial” ovvero le persone nate tra gli inizi degli anni 80 e i primi anni 2000. Quella denominata Quarter-Life-Crisis (QLC) colpisce circa il 90% dei Millennial quindi non c’è nulla da temere, è una paura che colpisce tutti.

Nel 2006 il giornalista Damian Barr pubblicò un saggio in cui segnalava il fatto che molti ragazzi di 25 anni stessero soffrendo di una crisi molto simile a quella che colpisce gli uomini di 50 anni. Gli studi però sono proseguiti: un sondaggio online in Gran Bretagna ha messo alla luce il fatto che molti 20enni erano affetti da stess, 2 su 5 lo erano per motivi finanziari, il 32% per pressioni a sposarsi, il 6% voleva emigrare, il 21% per un cambio di carriera radicale.

La QLC colpisce all’incirca tra i 20 e i 30 anni e dura per circa 2 anni. I Millennial nati tra il 1981 e il 1995 ne soffrono di più perché, abituati ad essere coccolati dalla famiglia e dalla società si sono ritrovati impreparati nel mondo del lavoro subendo terrorismo e recessioni.

Questa crisi è stata analizzata e divisa in 4 fasi facilmente distinguibili. Si inizia sentendosi intrappolati (dal lavoro oppure da una relazione); si prosegue consapevoli che si possa cambiare la situazione; poi si passa alla ricostruzione di sé ed infine si consolidano gli impegni che rappresentano le nuove aspirazioni. Per molti questa crisi non viene solo per nuocere: può essere tranquillamente vista come l’occasione per il cambiamento.

Continua a leggere su Fidelity News