Assunzioni: Huawei promette 3mila posti tra inserimenti diretti e indotto

Il gigante della tecnologia annuncia investimenti superiori ai 3 miliardi di dollari in Italia entro il 2021 e apre a migliaia di nuove assunzioni, tra gli inserimenti diretti ed i nuovi posti di lavoro che si svilupperanno nell’indotto.

Assunzioni: Huawei promette 3mila posti tra inserimenti diretti e indotto

Durante una conferenza stampa tenutasi nella giornata di ieri presso il Castello Sforzesco dal CEO di Huawei Thomas Miao è arrivato l’importante annuncio della società in merito al piano d’investimenti che l’azienda si propone di attuare nel triennio 2019 – 2021. Il gigante orientale si avvia infatti a spendere nel nostro Paese circa 3,1 miliardi di dollari (corrispondenti a 2,75 miliardi di euro), creando così oltre 1000 posti di lavoro diretti nella propria società e altri 2mila attraverso l’indotto.

Nello specifico, 1,9 miliardi di dollari verranno spesi per l’acquisto di forniture, mentre altri 1,2 miliardi saranno impiegati in operazioni di marketing. Infine, 52 milioni di euro saranno utilizzati nel comparto della ricerca e dello sviluppo. Nelle intenzioni di Miao, il progetto aiuterà l’Italia e la Cina ad avvicinarsi ulteriormente.

Un punto che sarà senz’altro di aiuto anche per avvicinare ulteriormente le due nazioni dal punto di vista commerciale e delle possibilità di business. Sulla questione, il Ceo di Huawei si dice comunque molto ottimista rispetto all’evoluzione futura degli scambi.

La questione delle regole relative alle reti 5G

Nel corso della conferenza il CEO di Huawei ha spiegato la posizione della società che dirige in merito alla delicata questione delle reti 5G, chiedendo regole trasparenti, efficienti e giuste. Particolare attenzione va al decreto legge sulle nuove frequenze ed al fatto che non vengano applicate regole geografiche, perché tale sistema non sarebbe percepito come giusto.

La richiesta di Huawei è quindi che il decreto venga applicato anche ai fornitori di stampo europei, visto che l’infrastruttura tecnologica “dovrebbe essere neutrale, non legata a questioni geopolitiche”. Una considerazione che per il gigante della telefonia mobile diventa ancora più valida se si considera che il 5G dovrebbe essere garantito a tutti attraverso un’infrastruttura “sicura e affidabile”.

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