Assunzioni, Ducati pronta ad avviare 200 ingressi di personale grazie ai nuovi ordini

Sono oltre 200 le assunzioni programmate da Ducati in virtù del picco di ordinativi ricevuto negli scorsi mesi, mentre un centinaio di nuovi impiegati ha già firmato il contratto di lavoro.

Assunzioni, Ducati pronta ad avviare 200 ingressi di personale grazie ai nuovi ordini

La Ducati si prepara ad assumere 200 persone grazie al picco di ordini ricevuto in questi mesi. La notizia positiva mostra la resilienza della casa di produzione motoristica e mette in luce le potenzialità del settore per la ripresa dell’occupazione oltre che dell’economia in senso lato. Dal punto di vista operativo, i primi 100 contratti sono già stati concretizzati, mentre per i nuovi inserimenti sono state contattate tre diverse agenzie di ricerca del personale.

Davanti alla necessità di procedere a nuove assunzioni e vista la grave crisi prodottasi nell’indotto industriale per via del coronavirus, la decisione della dirigenza aziendale ha puntato innanzitutto a favorire il reinserimento di coloro che hanno perso il lavoro negli scorsi mesi. Molti lavoratori hanno sofferto in questo periodo l’interruzione delle attività produttive, la cassa integrazione o la disoccupazione.

Ovviamente i nuovi inserimenti sono legati al recente picco degli ordinativi, pertanto in molti casi si parla di contratti stagionali o interinali. Ma il fenomeno assume comunque un valore importante rispetto alla fase macroeconomica attuale e fa ben sperare anche per la seconda parte dell’anno.

Alla ducati lavoreranno nei prossimi mesi circa 850 operai specializzati

Grazie ai nuovi inserimenti Ducati Motors offrirà lavoro nei prossimi mesi a circa 850 operai. Di questi 600 erano già coinvolti nel processo produttivo prima del picco di ordinativi registratosi negli ultimi mesi. Altri 250 saranno quindi inseriti in organico nei prossimi mesi. Le agenzie interinali si occuperanno di effettuare la selezione del personale, ma il contratto finale viene offerto direttamente da Ducati.

Si realizza così un’importante azione di responsabilità sociale non solo verso i lavoratori, ma anche nei confronti di tutta la filiera e delle imprese del territorio bolognese che hanno sofferto la pandemia. Un’azione che è stata riconosciuta anche dai sindacati, i quali hanno storicamente ottime relazioni con la società, mettendo in mostra i pregi di un modello che funziona e che risulta in grado di affrontare anche l’imprevidibilità dettata da una crisi pandemica mondiale.

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