Assenteismo: contro i furbetti del cartellino arriva il controllo con impronte digitali

Il sistema di marcare il cartellino sarà sostituito da videocamere di sicurezza e lettore per le impronte digitali. In questo modo si punta a eliminare del tutto la possibilità di truffare la Pubblica Amministrazione.

Assenteismo: contro i furbetti del cartellino arriva il controllo con impronte digitali

Sono anni, se non decenni, che l’assenteismo è diventato una piaga sociale che ha coinvolto tanti dipendenti pubblici che vengono pagati risultando a lavoro, ma che in realtà sono altrove, magari a fare la spesa, a bere un caffè al bar con amici e colleghi, o addirittura al mare con la propria famiglia. Il piacere di far timbrare il cartellino viene ricambiato i giorni successivi da altri colleghi e in questo modo, alternandosi, rubano letteralmente lo stipendio, senza fare niente.

Gli ultimi casi di cronaca risalgono a pochi giorni fa e sono scattati nuovi blitz molto serrati in vari reparti per cercare di limitare quanto più possibile questo tipo di comportamento. La nota positiva è che qualcosa cambierà, perché il sistema di timbrare il cartellino sarà sostituito dalla lettura delle impronte digitali, un metodo pressoché infallibile ed impossibile da raggirare, in quanto le impronte sono uniche.

Impronte digitali e videosorveglianza sostituiscono il cartellino

La Legge Concretezza prevede un regolamento ad hoc per l’utilizzo del lettore per le impronte digitali, che è già pronto. Lunedì 8 luglio, infatti, è stato inviato al garante della privacy. Dopo una prima analisi, poi, il regolamento passerà per le mani della Conferenza Unificata e successivamente al Consiglio di Stato.

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, ai microfoni dei giornalisti si definisce contenta per la soluzione trovata. Ha spiegato di essere felice perché, oltre a trovare una soluzione definitiva all’assenteismo, si ridurranno i tempi burocratici per la gestione dei concorsi pubblici e arriveranno diversi aiuti alle amministrazioni più in difficoltà.

Inoltre, spiega che è finito il periodo delle truffe perché, oltre al sistema di lettura delle impronte digitali, sarà adottato anche un sofisticato sistema di videosorveglianza. Al momento, infatti, per i casi recenti sono 30 gli indagati e la fraudolenta solidarietà è un reato molto grave secondo quanto riportato dal ministro.

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