UniSalento, studentessa vessata dalla prof di latino: “Ero malata, non le importava”

Una studentessa dell'UniSalento ha raccontato al Corriere della Sera le terribili esperienze vissute per l'esame di Latino. La docente Sabina Tuzzo è stata accusata di vessazioni e umiliazioni verso gli studenti.

UniSalento, studentessa vessata dalla prof di latino: “Ero malata, non le importava”

Una studentessa dell’UniSalento ha raccontato al Corriere della Sera le terribili esperienze che ha vissuto durante gli esami per l’esame di Lingua e Letteratura Latina. La docente, Sabina Tuzzo, è stata accusata di vessazioni e umiliazioni nei confronti degli studenti e sospesa per 4 mesi. La giovane studentessa ha raccontato di aver affrontato l’esame nonostante fosse gravemente malata, cercando di far valere il suo certificato medico.

Ma la docente non si è mostrata interessata alla sua situazione di salute, arrivando a dichiarare che non le importava dei suoi problemi di salute. La docente era già stata accusata in precedenza di comportamenti vessatori da parte dell’Udu, l’Unione degli Studenti Universitari, che aveva inviato una lettera al rettore e al ministro dell’Istruzione e della Ricerca. Dopo l’invio della lettera, il numero degli studenti che hanno denunciato episodi simili è aumentato.

La studentessa ha deciso di mantenere l’anonimato, ma ha documentato tutto quanto accaduto al Consiglio di disciplina. Ha dovuto sostenere l’esame ben quattro volte, subendo umiliazioni e bocciature. Durante il primo appello, la docente ha iniziato a urlare perché la studentessa non aveva condiviso immediatamente lo schermo del computer. Nonostante la studentessa abbia cercato di spiegare le difficoltà che aveva nel leggere lo schermo nella posizione richiesta, è stato impossibile continuare l’esame. Anche il secondo tentativo è finito male, con la docente che ha accusato la studentessa di barare e ha iniziato a urlare e insultarla.

Nonostante la studentessa abbia spiegato di avere seri problemi di salute e di non avere alcun interesse a barare, la docente ha mostrato disinteresse nei confronti della sua salute. La studentessa è stata bocciata e ha chiuso il computer dopo aver mandato a quel paese la docente. Nel terzo tentativo, la docente ha richiesto delle scuse scritte da parte della madre della studentessa e ha insistito perché la studentessa si presentasse di persona in aula.

Tuttavia, la studentessa è svenuta dopo soli 5 minuti. Solo allora la docente ha compreso la gravità della situazione e si è scusata con la famiglia. La studentessa è riuscita a superare l’esame con un voto di 25. La docente ha giustificato il suo comportamento dicendo di non aver mai creduto alla malattia della studentessa, nonostante i numerosi certificati medici presentati. La studentessa si è sentita mortificata e umiliata, tanto da dover cercare l’aiuto di uno psicologo.

Ora prova vergogna per la docente e per il suo comportamento. Questa storia mette in luce l’importanza di garantire un ambiente accademico sicuro e rispettoso, in cui gli studenti possano studiare senza subire abusi o discriminazioni. È fondamentale che le istituzioni educative affrontino tempestivamente e seriamente casi come questi, proteggendo i diritti degli studenti e promuovendo un ambiente di apprendimento sano.

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