Trattamento dell’autismo a scuola. La stanza magica: il progetto “LudoMi” e la tecnologia “Magika”

Due scuole della periferia di Milano hanno aderito al progetto LudoMi. La stanza magica ha l'obiettivo di stimolare i 5 sensi e favorire l’apprendimento e l’interazione degli alunni con disabilità e disturbi cognitivi, tra cui l’autismo.

Trattamento dell’autismo a scuola. La stanza magica: il progetto “LudoMi” e la tecnologia “Magika”

Le scuole sono predisposte per avere, oltre le classiche aule dove si svolgono le lezioni, anche delle stanze speciali dove i bambini e i ragazzi con particolari esigenze possono essere seguiti individualmente e in modo più specifico. 

Nelle periferie di Milano, in modo particolare, sono state ridotte le ore di affiancamento dell’insegnante di sostegno nelle scuole dell’obbligo e mancano centri di assistenza. Per questo motivo, il progetto LudoMi vuole in qualche modo aiutare a colmare questo divario. 

Il progetto 

Due scuole di Cornaredo, Milano, hanno aderito al progetto LudoMi, una ludoteca tecnologica e multisensoriale dedicata ai bambini con disabilità e disturbi cognitivi. 

Al suo interno si usa la tecnologia ”Magika” sviluppata dal Politecnico di Milano con la collaborazione di più dipartimenti: Elettronica, Meccanica, Bioingegneria e Ingegneria Chimica, Chimica, Materiali, Informazione e Design; il progetto è cofinanziato da Polisocial, un programma sociale dello stesso ateneo. Partners del progetto sono diverse associazioni e Onlus tra cui Sercop, la Fondazione “Dopo di Noi” e l’Associazione Abaco Genitori. L’Abilità Onlus, Fraternità e Amicizia Onlus.

La stanza magica

Nelle stanze adibite ai giochi e alla psicomotricità, nelle scuole e nelle ludoteche, si trovano solitamente giocattoli, pupazzi, palline, cerchi e materassini. Il progetto sperimentale LudoMi, abbinato alla tecnologia Magika, invece, sfrutta la realtà aumentata, virtuale e naturale per aiutare e facilitare i bambini con bisogni educativi speciali. Qui, infatti, anche gli oggetti e i giochi tradizionali possono interagire con chi li usa. 

All’interno della stanza magica si entra in un luogo dove luci, suoni, musiche, odori e materiali tecnologici ed innovativi hanno l’obiettivo di stimolare i 5 sensi. In questo modo, si vuole favorire l’apprendimento, l’interazione e le risposte a stimoli degli alunni con disabilità e disturbi cognitivi, tra cui proprio l’autismo. 

Qui, infatti, i bambini e i ragazzi possono giocare e apprendere grazie a strumenti tecnologici e a software sensoriali che possono essere gestiti. Le attività, da svolgere individualmente o in gruppo, possono essere programmate e controllate digitalmente, ma soprattutto personalizzate e modificate, attraverso i gesti e il movimento del corpo. Queste stanze, infatti, cambiano aspetto, in base al gioco scelto; la loro interazione permette, infatti, di fare apparire immagini, ascoltare musiche e suoni, percepire odori differenti.Compito degli insegnanti o dei terapeutici che si prendono cura di questi ragazzi è controllare e personalizzare il gioco in base alle necessità e agli obiettivi da raggiungere.

Continua a leggere su Fidelity News