Concorso a cattedre: le prove sono concluse e quanti sono riusciti a superarlo, potrebbero rimanere senza la cattedra per la quale hanno sostenuto il concorso.
Pare che il Miur non abbia calcolato correttamente il numero delle cattedre disponibili. In Sicilia, ad esempio, il concorso dovrebbe collocare 202 nuovi docenti, ma ci sono solamente 37 posti diponibili, con ben 87 insegnanti che aspettano il subentro ormai da anni.
C’è incongruenza tra il nuovo corso per l’idoneità all’insegnamento e le famigerate riforme prima di Gelmini e poi di Fornero, che diminuiscono cattedre, ore di lezione, turn over, sottraendo risorse che invece dovrebbero essere implementate per far fronte ai nuovi idonei.
Con il concorso a cattedere si doveva rilanciare l’istruzione in Italia, ma ora ci sono 11.542 lavoratori qualificati in cerca di collocazione con rilancio, per il momento, solo delle polemiche.
Da un lato lo sforzo di qualificare personale per il fondamentale e delicato ruolo dell’insegnate è sicuramente positivo e probabilmente risposte di tenore diverso, non solo “testimoniale” dovrebbero arrivare dalle istituzioni. La scuola pubblica è un patrimonio dello stato e dei citaddini e può continuare ad esserlo solo se adeguatamente fornita di mezzi.
Ma come la mettiamo con i tagli che l’adesione italiana ai diktat europei ci impongono?
Solidarietà con gli insegnanti senza cattedra.