Scuola: aggressioni incrociate in un elenco che si rinnova ogni giorno

A Rovigo con una pistola ad aria compressa sparano alla prof in classe, riprendendo e pubblicando la scena. A Napoli, aspetta il coetaneo fuori da scuola e lo accoltella.

Scuola: aggressioni incrociate in un elenco che si rinnova ogni giorno

Da Rovigo arriva una vicenda inquietante: spari a pallini in classe, contro la professoressa. Una prima superiore di un istituto tecnico “Istituto Tecnologico Viola Marchesini” si è resa protagonista di un evento davvero increscioso. L’insegnante ripresa e postata sui social -come d’abitudine ormai- è stata colpita con dei pallini in gomma sparati da una pistola ad aria compressa per ben due volte.

La prima volta è stata colpita alla testa, la seconda ad un occhio, il tutto ripreso da un telefonino, con i vergognosi sghignazzi di tutta la classe. Avvertita la dirigente scolastica, questa ha provveduto a sua volta ad avvertire la polizia nonché a convocare i genitori.

I ragazzi, evidentemente svogliati e poco interessati -come denotabile anche dal fastidioso e continuo brusìo di sottofondo nel video- saranno chiamati a rispondere di questa assurda bravata. Coloro che hanno materialmente messo in atto il tutto sono stati sospesi per alcuni giorni. Al rientro a scuola, insieme agli altri compagni, parteciperanno ad una giornata di formazione in educazione civica e terranno un colloquio con una psicologa.

Più a sud, e precisamente a Napoli, c’è stata invece un’aggressione ancora più grave ai danni di uno studente 17enne, accoltellato al braccio e alla schiena da un coetaneo all’uscita di un istituto alberghiero. Il ragazzo è stato ricoverato in codice rosso all’ospedale Cardarelli di Napoli. Per l’aggressore si ipotizza il reato di tentato omicidio per futili motivi.

Inutile dire che sono atti che denotano un fallimento educativo di ragazzi che, forse, ormai hanno davvero troppo. Quello che preoccupa, inoltre, è che a volte questi ragazzi arrivino alle armi -a pallini o peggio reali- troppo facilmente e che non capiscano il disvalore dei loro gesti. Fatti gravi che non può non portare ad interrogarsi su cosa spinga gli adolescenti ad arrirvare tanto oltre.

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