In un mondo dominato da schermi luminosi e tastiere digitali, una corrente controcorrente sta emergendo nelle aule delle scuole elementari della California, portando con sé un sapore di tradizione che sembrava destinato all’oblio. Grazie all’impulso dato dal disegno di legge 446, promosso con passione dall’ex insegnante di scuola elementare Sharon Quirk-Silva e trasformato in legge nell’ottobre scorso, una generazione di bambini abituati a digitare su tablet e smartphone sta riscoprendo il valore e la bellezza della scrittura corsiva.
Questo cambiamento legislativo impone, per la prima volta in anni, l’insegnamento della scrittura a mano a circa 2,6 milioni di studenti californiani, dall’età di 6 fino a 12 anni. In particolare, il focus è rivolto verso l’apprendimento della scrittura corsiva per gli studenti dai livelli “appropriati“, generalmente dal terzo grado in poi, segnando un netto distacco dall’approccio prevalentemente digitale che ha caratterizzato l’istruzione negli ultimi decenni. La decisione di reintrodurre l’insegnamento della corsiva nelle scuole non nasce da una mera nostalgia del passato, ma è supportata da una serie di studi e ricerche che ne evidenziano i molteplici benefici.
Gli esperti sottolineano come la pratica della scrittura a mano non solo migliori lo sviluppo cognitivo e le abilità motorie fini dei bambini, ma contribuisca anche a potenziare la comprensione della lettura, la memoria e persino la creatività. In un contesto educativo sempre più orientato verso l’uso di tecnologie digitali, la scelta della California rappresenta un importante segnale di riflessione sull’importanza di mantenere vive abilità tradizionali che, oltre a fornire vantaggi tangibili in termini di apprendimento, contribuiscono a rafforzare un senso di continuità con il passato culturale e storico.
Tuttavia, la reintroduzione della scrittura corsiva non è priva di sfide. In un’epoca in cui un bambino su cinque non sa scrivere in corsiva, come evidenziato da uno studio condotto dall’Università La Sapienza, gli insegnanti si trovano di fronte al compito non facile di insegnare una competenza che molti di loro stessi non praticano regolarmente. Questo richiederà un impegno significativo in termini di formazione e aggiornamento delle metodologie didattiche, ma il potenziale impatto positivo sulle future generazioni rende questo sforzo più che giustificato.
L’iniziativa della California potrebbe presto ispirare altri stati a seguire l’esempio, dando vita a una vera e propria rinascita della scrittura corsiva nelle scuole americane. In un’era digitale che sembra premiare la velocità e l’efficienza a discapito della riflessione e della personalizzazione, il ritorno alla scrittura a mano rappresenta un invito a rallentare, a riflettere, e a riscoprire il piacere di esprimersi attraverso la bellezza di una lettera ben formata. Nel cuore di questa rivoluzione, i bambini della California stanno aprendo le porte a un mondo in cui digitale e tradizione possono coesistere, arricchendosi a vicenda in modi che solo il futuro potrà pienamente rivelare.