Scandalo per i licei razzisti ed anticostituzionali

Se anche la scuola diventa luogo di episodi di razzismo e discriminazione, la società può dirsi finita. Quello che è accaduto in molti licei italiani è a dir poco inquietante.

Scandalo per i licei razzisti ed anticostituzionali

Le scuole pubbliche stanno diventando esclusive per ricchi ariani e figli di famiglie agiate. La denuncia negli ultimi giorni ha attaccato diversi licei italiani situati in quartieri “elitari” soprattutto della capitale, ma anche città come Milano e Genova non fanno eccezione. 

“I poveri sono davvero fastidiosi, mettono a disagio con la sola presenza, costringono tutti quelli che non vivono in condizioni disagiate come loro a farsi scomodi esami di coscienza. Cosa pretendono i poveri con l’ostentazione sfacciata dei loro bisogni, la continua denuncia delle loro necessità, i segni della differenza sociale ostentati come stigmate.” Queste le ironiche parole di Franco di Mare durante la trasmissione di Uno Mattina l’altro giorno circa l’inchiesta sollevata da alcuni licei “speciali”. 

La povertà è diventata, si può dire, una vergogna sociale, così come per le differenze fisiche e le diversità che infastidiscono e mettono a disagio i “normodotati“. Quello appena descritto è diventato il nuovo pensiero di alcuni dei più prestigiosi licei classici italiani, che vantano l’assenza tra le proprie mura di studenti diversamente abili, poveri, nomadi, stranieri. I licei in questione si raffigurano come garanti del raggiungimento degli obiettivi scolastici senza alcun genere di impedimento dovuto alla presenza di studenti “scomodi”. Scuole esclusive, ma razziste, che lo dichiarano senza vergogna.

Sono essenzialmente licei classici, gli stessi dove hanno studiato molti personaggi illustri, quelli cioè dove si formano gli esponenti della classe dirigente del paese. Gli studenti provengono dal ceto borghese medio-alto, sono rigorosamente di nazionalità italiana e nessuno di loro è disabile! Tutto ciò, a detta dei licei, favorisce l’apprendimento. 

In alcuni casi i licei devono ammettere una minima presenza di iscritti provenienti da famiglie di rango inferiore: i padri sono portieri e custodi. La convivenza, però non è impossibile affinché non “diano fastidio” agli altri. Davanti a questi eventi, è intervenuto il ministro in persona; la Fedeli afferma che tutto ciò è evidentemente anticostituzionale e non può passare inosservato. Attendiamo che vengano presi i dovuti provvedimenti.

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