La città di Milano saluta le scuole in cemento. A Milano è stato infatti firmato, nella giornata di ieri, un accordo tra il Comune, rappresentato dal sindaco Giuliano Pisapia e dall’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza, e la Federlegno Arredo per la costruzione delle prime scuole costruite interamente in legno, comprese mense e palestre. Da parte sua la Federlegno si è impegnata a garantire un supporto tecnico, a titolo gratuito, nella progettazione delle prime opere di edilizia scolastica. Per Milano questo progetto rappresenta anche un ottimo “sponsor” in vista di Expo 2015.
La realizzazione di questo progetto dovrebbe partire nella primavera del 2016, quando inizierà la costruzione per la sostituzione di ben 27 scuole costruite negli anni ‘70-’80 con prefabbricati di durata trentennale che devono ormai essere sostituiti. La prima fra queste scuole a essere riscostruita seguendo questo metodo innovativo sarà la scuola media di via Viscontini, chiusa l’anno scorso a causa della presenza di amianto.
Queste nuove costruzioni presentano molteplici vantaggi rispetto alle tradizionali costruzioni in cemento: sono green dal momento che garantiscono risparmio energetico(il legno è infatti un materiale notoriamente isolante al punto da garantire un risparmio energetico di circa il 40% rispetto alle strutture tradizionali), economiche, sicure,sismo-resistenti e possono essere costruite in tempi veloci (i tempi di realizzazione si sono più che dimezzati, passando da circa 2 anni di tempo a 8 mesi). Stando ai primi rumors, gli edifici saranno alti fino a tre piani, realizzati in abete o in larice, e, ovviammente, comprensivi di mensa e palestre, al costo di circa 10-12 milioni di euro l’una fra demolizione, pulizia dell’area e costruzione dell’edificio. Parte di quei 10-12 milioni di euro verranno probabilmente ricavati dalla vendita decisa con il Comune di Brescia del 5% di A2A.
Il progetto, già intrapreso da tempo nel Nord Europa e negli Usa, prenderà piede in Italia con scuole e asili, ma il piano dovrebbe essere esteso anche a teatri e spazi di cultura e anche ad altre città, tra cui Torino, Firenze e Napoli. Insomma si tratta di un progetto in cui credono in molti e che potrebbe rappresentare l’inizio per un futuro sicuro, tecnologico ma comunque rispettoso dell’ambiente.