L’esame di maturità che sancisce la fine del quinto anno del liceo può essere vissuta come un incubo da molti studenti. Può anche succedere che quell’esame di stato debba essere rifatto. Non è la trama di un film, ma la realtà accaduta a degli studenti di un liceo di Spadafora in provincia di Messina. Proviamo a capire cosa sia successo e come hanno rivissuto quei momenti.
Nella giornata di giovedì 9 novembre, alcuni ex studenti del Liceo Galilei di Spadafora si sono presentati davanti a una commissione di professori per sostenere l’esame molto temuto, ovvero l’orale della maturità. La questione riguardava ben 5 studenti su 11 che si sono ripresentati davanti ai cancelli alle ore 7.30 per sostenere l’esame di maturità bis.
Una delle candidate ha raccontato in questo modo la sua esperienza: “È stata una esperienza da incubo, penso di aver perso la tranquillità. C’è stata molta ansia, ma l’abbiamo affrontata”. Non è la sola candidata, perché altri studenti hanno dovuto nuovamente sostenere l’esame a causa di un esposto di una compagna che ha parlato di presunti aiuti durante le prove.
Secondo l’esposto di questa studentessa, durante l’esame di stato, alcuni studenti ricevevano consigli e suggerimenti via Whatsapp dalla loro professoressa di Storia e Filosofia. Le irregolarità hanno fatto scattare il caso nazionale per cui, come disposto dal Tar, gli studenti hanno dovuto sostenere nuovamente l’esame.
La stessa dirigente scolastica non ha proferito parola lasciando ai ragazzi la possibilità di concludere serenamente questo esame. Nella giornata del 10 e dell’11 del corrente mese altri studenti faranno nuovamente l’esame orale. La studentessa ha raccontato che ora si sente più libera e si è tolta un peso, proprio come il padre di una di loro che ha vissuto una mezz’ora come fosse un calvario. Ci sono stati molti momenti d’ansia, ma fortunatamente tutto è andato bene.