Recita di fine anno, maestre fanno cantare ai bambini "Bella Ciao": l’attacco di Fratelli d’Italia

Una scuola elementare è stata al centro di una controversia dopo che le maestre hanno fatto cantare agli alunni "Bella Ciao" durante la recita di fine anno scolastico. Fratelli d'Italia afferma che si tratta di un tentativo di indottrinamento dei giovani.

Recita di fine anno, maestre fanno cantare ai bambini "Bella Ciao": l’attacco di Fratelli d’Italia

Nella città di Parma, una scuola elementare è stata al centro di una controversia dopo che le maestre hanno fatto cantare agli alunni “Bella Ciao” durante la recita di fine anno scolastico.

Il partito politico Fratelli d’Italia ha criticato apertamente questa scelta, affermando che si tratta di un tentativo di indottrinamento dei giovani anziché di costruire una memoria storica condivisa. Secondo loro, la scuola dovrebbe essere un luogo apolitico dedicato esclusivamente all’istruzione, e l’introduzione di un brano divisivo come “Bella Ciao”, strumentalizzato in passato dalla sinistra, non sarebbe appropriata.

Priamo Bocchi, consigliere di Fratelli d’Italia a Parma, ha dichiarato che il canto popolare utilizzato come inno partigiano rappresenta una parte della guerra civile italiana caratterizzata da violenze, massacri e barbarie. Ha inoltre criticato le insegnanti, sottolineando che invece di cercare di costruire una memoria storica riappacificata, stanno indottrinando i bambini attraverso un’interpretazione unilaterale della Resistenza. Secondo Bocchi, i bambini dovrebbero conoscere anche il lato oscuro di coloro che cantavano “Bella Ciao” e che miravano non alla libertà, ma a sottomettere l’Italia all’URSS attraverso un regime comunista.

L’uso di “Bella Ciao” come canzone della recita non sarebbe stato accolto positivamente nemmeno da altri insegnanti della stessa scuola. Bocchi ritiene che ci siano canzoni più adeguate per insegnare ai giovani generazioni i valori fondamentali della pace e della condanna della guerra. Ha citato ad esempio “Blowing in the wind” di Bob Dylan, un brano che incarna il pacifismo e che non può essere associato a un’ideologia politica di destra. Secondo Bocchi, se le maestre desiderano essere educatrici anziché attiviste politiche, dovrebbero insegnare ai bambini la storia italiana in modo oggettivo e utilizzare canzoni più adeguate per promuovere la pace, la fratellanza e il disprezzo per la guerra.

La polemica sollevata da Fratelli d’Italia ha evidenziato le diverse interpretazioni e opinioni sulla scelta della canzone “Bella Ciao” nella scuola elementare di Parma. Mentre alcuni sostengono che il brano rappresenti un importante simbolo della Resistenza italiana e della lotta contro l’oppressione, altri ritengono che possa essere strumentalizzato a fini politici. La discussione ruota attorno alla necessità di una corretta educazione storica e di una scelta consapevole delle canzoni da insegnare ai bambini, in modo da promuovere valori universali come la pace e la tolleranza senza distorsioni politiche.

 

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