Peer to Peer: l’attività di osservazione tra docente e tutor nell’anno di prova

Tra le tante attività che i docenti in anno di formazione e prova devono svolgere rientra anche l'attività Peer to Peer, ovvero l' attività di osservazione. Ecco i dettagli sulle ore che devono essere dedicate alla stessa e sul modo in cui svolgerla.

Peer to Peer: l’attività di osservazione tra docente e tutor nell’anno di prova

Tra le varie attività da svolgere all’interno del processo formativo, i docenti neoassunti dovranno svolgere anche un’attività di osservazione. Le ore complessive da dedicare a questa attività di osservazione dovranno essere pari a 12 ore, di cui 3 ore di progettazione condivisa (tutor-docente in anno di prova), 4 ore di osservazione del neoassunto nella classe del tutor, 4 ore di osservazione del tutor nella classe del docente neoassunto e un’ora di verifica dell’esperienza. Vediamo maggiori dettagli rispetto ad ogni fase dell’osservazione.

L’attività del Peer to Peer prende inizio dalla fase di progettazione, al fine di individuare le situazioni d’apprendimento da osservare (come ad esempio un’interrogazione, piuttosto che una correzione di un compito e quant’altro). Il docente neoassunto quando osserverà il docente tutor dovrà prendere in considerazione alcuni indicatori, come ad esempio le attività del’insegnante e degli allievi. Vediamo nel dettaglio cosa fanno il docente e il tutor durante l’attività di Peer to Peer.

Il docente neoassunto e il docente tutor, sia quando osservano sia quando sono osservati in anno di prova e formazione, esercitano l’attività professionale concordata ed osservano, annotando i punti deboli, i punti di forza, le domande da porre e i primi consigli da fornire al docente neoassunto.

Gli appunti annotati consentiranno di dar seguito ad un confronto professionale e permetteranno di compiere un’autovalutazione della propria azione didattica. L’ ultima ora dell’attività andrà dedicata alla verifica dell’esperienza svolta.

Inoltre il docente neoassunto dovrà redigere una relazione su tale attività da far confluire nel portfolio professionale. Nella relazione dovranno emergere quelli che sono stati i livelli di competenza culturali, disciplinari, didattici e metodologici, relazionali, organizzativi e gestionali sui differenti ambiti riscontrati.

 

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