Metà delle scuole italiane sono inagibili

Palazzine con scarsa manutenzione e non a norma: è quanto risulta da un censimento eseguito dal Ministero della Pubblica Istruzione su tutte le strutture scolastiche.

Metà delle scuole italiane sono inagibili

Dai dati del Ministero della Pubblica Istruzione, più precisamente dall’Anagrafe dell’edilizia scolastica, risulta che solo il 40,5 % degli edifici adibiti a scuola nel nostro Paese ha il certificato di prevenzione incendi, il 53,8 % possiede quello di agibilità/abitabilità e il 53,2 % il certficato di collaudo statico; da notare che la norma, che introduce l’obbligatorietà di quest’ultimo certificato, è del 1971 e solo il 22,3 % degli edifici è stato costruito prima di quella data. Inoltre, solo il 57,5 % ha accorgimenti di risparmio energetico.

Si tratta di un’operazione di trasparenza molto importante e senza precedenti“, afferma il Ministro Marco Bussetti, “che consente finalmente a tutti i cittadini di conoscere con precisione quale sia lo stato di salute degli edifici scolastici presenti sul territorio nazionale. Da oggi abbiamo un quadro ancora più chiaro per poterci muovere rapidamente nell’individuare le priorità di intervento. Lavoreremo in sretta collaborazione con gli enti locali per velocizzare le opere di manutenzione“.

Il Ministro spiega che, rispetto al passato, si registra qualche miglioramento nei dati, ma che resta molto da fare e che bisogna farlo in fretta. In oltre 7 miliardi consistono le risorse ancora a disposizione ed è stato già sbloccato oltre 1 miliardo per l’antisismica e 1,7 miliardi per interventi di messa in sicurezza.

La differenza di questi dati a livello regionale è notevole; Lazio, Campania e Calabria sono le regioni più in ritardo, mentre la Lombardia è la regione che investe di più in manutenzione. In collaborazine con l’Agenzia Spaziale Italiana e con il Consiglio Superiore delle Ricerca si è deciso anche di procedere con una mappatura satellitare, per verificare spostamenti legati a movimenti sismici e poter quindi intervenire.

Sono dati che dobbiamo migliorare. In fretta”, conclude il Ministro, “Stiamo lavorando celermente per dare risposte certe ai ragazzi, al personale scolastico e alle famiglie. (…)  La scuola è per milioni di cittadini una seconda casa dove devono potersi sentire sicuri“.

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