A causa di uno sciopero nazionale da parte del corpo docenti e degli organizzatori scolastici – organizzata contro il disegno di legge di riforma della scuola dai sindacati confederali (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal, Gilda-Unams) e dai Cobas – è stato deciso di far slittare la prima prova nazionale delle invalsi nelle scuole primarie prevista per martedì 5 maggio. Il semplice spostamento di 24 ore della prova sembra aver scatenato il delirio: la politica la considera un intervento a gamba tesa; i rappresentanti dei lavoratori parlano di un’imposizione, illegittima e antisindacale; gli studenti, invece, di un inaccettabile attacco al diritto al dissenso.
Anna Maria Ajello, la presidente delle prove nazionali, difende la cultura della valutazione affermando “che stiamo cercando di trasmettere ai docenti, insegnando loro a leggere e a usare i risultati delle prove per migliorare la didattica” e aggiunge “la rilevazione serve a migliorare l’efficacia della scuola per le fasce più deboli della popolazione scolastica e a far emergere e diffondere le esperienze di eccellenza presenti nel Paese”.
I test effettuati non servono per giudicare ciò che il docente svolge, né per fare una classifica tra le varie scuole o, addirittura, per punire quelle “inferiori”ma sono utili per poter permettere ai vari istituti di riflettere e migliorare il proprio operato.
Ci sono varie discussioni su questo argomento, tra le tante spiccano le ipotesi di una possibile introduzione di queste prove agli esami di maturità. Infatti, il 30 si terrà un incontro, come spiega l’Ajello, per ragionare e discutere circa questa novità e le prove dell’ultimo anno. Agli Invalsi è stato affidato il compito da parte del Miur di sperimentare delle prove adatte alle classi quinte della scuola secondaria superiore.
La presidentessa sottolinea anche che “Stiamo portando avanti tali ricerche e abbiamo fatto sperimentazioni parziali. Tante le difficoltà per preparare prove omogenee, adatte a valutare tutti i livelli di scuola superiore. Ma dal 2017 potremmo essere pronti a partire. Le prove dovrebbero essere computer based”.
Da tempo si ipotizza l’introduzione di queste prove nazionali al posto della terza prova, il cosiddetto quizzone elaborato dalle singole commissioni, o addirittura come una quarta prova. Nei prossimi giorni si avranno più notizie al riguardo e potremo scoprire se sia giunto o meno il momento adatto per l’introduzione di queste prove.