Maturità 2019: gli strafalcioni degli studenti pugliesi

La maturità come ogni anno non risparmia di certo divertenti aneddoti. Quest'anno è toccato agli studenti pugliesi che non si sono risparmiati dando sfogo alla loro creatività intellettuale.

Maturità 2019: gli strafalcioni degli studenti pugliesi

Errori volontari e non, lapsus dettati probabilmente dalla tensione, tutti gli errori commessi dagli studenti pugliesi che hanno dato il meglio di loro stessi trasformando “Cosa Nostra” in “Casa Nostra” e definendo il poeta Gabriele D’Annunzio, un estetista anziché un esteta. Strafalcioni volontari o meno che denotano però una preoccupante situazione. Molta confusione e poca preparazione. Strafalcioni come questi se ne sono visti in tutta Italia e si spera che i prossimi anni ce ne siano sempre di meno.

Mentre da un lato gli insegnanti raccontano di studenti eccellenti e di un alto livello di preparazione agli scritti, dall’altro emerge un piattume generale dove volano strafalcioni in tutte le materie, dalla storia alle scienze. In un liceo scientifico della provincia di Bari, uno studente ha spiegato che la bomba atomica è stata usata nel 1957 per porre fine alla seconda guerra mondiale. Rimanendo in tema, qualcuno ha raccontato, invece, come sia “rimasto deluso dalla visita al campo di concentramento di Dachau, perché mi aspettavo di vedere qualcosa e non c’era nessuno“.

Qualcun’altro, invece, estraendo dalla busta la foto del Colosseo, ha iniziato a parlare dell’Arena di Verona. Anche la tasformazione della celeberrima frase di Cartesio “Cogito ergo sum” in “Cocito ergo sum“. Gli studenti di un istituto tecnico di Taranto invece hanno spiegato come “L’Italia fu sconfitta nella Prima Guerra Mondiale nella disfatta di Capofitto” e “I sette colli si trovano a New York“.

Gabriele D’annunzio ha cambiato nome in Giovanni e da poeta esteta è diventato un poeta estetista. Alle orecchie degli insegnanti è arrivato anche che Matteo Salvini è il presidente della Repubblica mentre “Borsellino, Falcone e Della Chiesa sono tutti morti nella strage di Capaci“.

Sempre in provincia di Bari, gli strafalcioni continuano con uno studente che all’orale ha raccontato del protagonista di “Uno nessuno e centomila” di Pirandello, chiamato Jim, (Vitangelo Moscarda, chiamato Gengè dalla moglie). L’insegnante in commissione: “Vuoi dire Gengè?“. Risposta: “Sì, Gegè“; altra risposta: “Ah, sì, Gegen“. Rimandendo in materia Pirandello, per qualcuno “Il fu Mattia Pascal” è diventato “Il fu Matia Bazar“.

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