Maturità: con la prova di italiano parte l’Esame di Stato 2019

Una poesia di Ungaretti, un passo de "Il giorno della civetta" di Sciascia, la figura del generale Dalla Chiesa e di Gino Bartali: alcune delle sette tracce assegnate ai 520.000 studenti che oggi hanno affrontato la prima prova dell'Esame di Stato

Maturità: con la prova di italiano parte l’Esame di Stato 2019

Prima prova scritta della maturità 2019 al via oggi. Il ripassone finale di ieri, giorno prima degli esami, è stato 2.0. I ragazzi sono al banco di prova, cercano e condividono tutto sui social, diventati una sorta di diario condiviso su cui sfogare ansie e paure.

Nel toto-tracce era quotato Ungaretti che, in effetti, è stato scelto con “Ogni mio momento io l’ho vissuto un’altra volta”. Per la prosa da analizzare un brano tratto da “Il giorno della civetta” di Sciascia. Un’eredità del ‘900 quella scelta da Bussetti, ministro dell’istruzione, per la tipologia argomentativa, mentre per la tipologia sull’attualità si è puntato sul generale Dalla Chiesa e su Gino Bartali. Sette tracce uguali per tutti gli indirizzi di studio.

Disattese molte aspettative della vigilia

A partire dalle 8.30, i ragazzi – che erano fuori dai cancelli già da almeno un’ora, tesi ed emozionati – hanno avuto 6 ore di tempo per completare il loro tema. La paura maggiore era relativa soprattutto al tema argomentativo, una nuova tipologia inserita quest’anno che, a detta dei ragazzi, è molto difficile.

Il sostegno ai ragazzi inizia dalle famiglie ma arriva anche con un in bocca al lupo proprio attraverso il social Facebook dal presidente del consiglio Conte, nonché dal ministro Bussetti che augura, anch’egli via Facebook, buona fortuna.

Intervistati dalle varie TV, molti dei ragazzi si dicono spaventati per tutto il percorso che a partire da oggi li vedrà impegnati per alcuni giorni, ma altrettanto felici che si concluda un periodo che li aprirà poi al mondo universitario.

Dalle recenti ricerche, moltissimi dei maturandi 2019 non si orienteranno verso il mondo del lavoro ma verso la scelta di proseguire con gli studi in una terra – l’Italia – in cui ben 34 atenei sono tra i migliori al mondo secondo una mappa stilata in base al grado di innovazione, all’importanza data alla ricerca scientifica nonchè al curriculum dei docenti.

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