Mar Morto: scoperti dei nuovi manoscritti

Sono stati scoperti dei nuovi rotoli del Mar Morto, che erano contenuti in dei filatteri ritrovati nelle grotte di Qumran negli anni 50 e grazie alle nuove tecnologie è stato possibile vedere che contenevano dei manoscritti

Mar Morto: scoperti dei nuovi manoscritti

In questi giorni, sono stati ritrovati dei nuovi manoscritti del Mar Morto. La straordinaria scoperta è stata resa nota durante il convegno “The History of the Caves of Qumran” tenuto dall’Istituto di Cultura e Archeologia delle terre Bibliche della Facoltà di Teologia di Lugano. E’ stato l’archeologo Yonatan Adler della Ariel University che si è accorto della presenza di questi nove manoscritti all’interno di alcuni filatteri, che sono degli astucci in cui venivano contenuti rotoli con testi biblici usati dai religiosi ebrei, ritrovati tra i materiali archeologici scoperti negli anni 50.

La scoperta del contenuto di questi filatteri, che erano ancora in buone condizioni, è stata possibile grazie all’uso di una speciale tecnica di fotografia, la multispectral imaging, che ha consentito di vedere il contenuto al loro interno; purtroppo per il momento non potranno essere aperti questi astucci dato che sono molto fragili e occorrerà trovare la tecnica più appropriata che consenta di non rovinare i manoscritti all’interno.

I filatteri appartengono al materiale che venne ritrovato nelle grotte 4 e 5 a seguito degli scavi effettuati nel 1952 dall’archeologo francese Rolande de Vaux. Adler ha dichiarato che è stata una grande scoperta e che ha suscitano un’enorme emozione dato che non capita spesso di poter scoprire dei nuovi manoscritti.

Il fascino di Qumran, così, si arricchisce di nuovi tasselli che permetteranno di capire di più la storia biblica. Qumran è una località che si trova in Cisgiordania, sulla riva occidentale del Mar Morto e fu abitata dagli Esseni dal secondo secolo avanti Cristo al 70 dopo Cristo, anno in cui furono invasi dai Romani di Vespasiano che distrussero anche il Tempio di Gerusalemme. Erano una comunità ebrea che aveva scelto di dedicarsi alla preghiera e all’abbandono delle vanità della vita e che vivevano in un monastero, di cui sono state ritrovate le rovine. Si può dire che fu il primo esempio di vita monacale e alcuni teologi cristiani non escludono che lo stesso Gesù abbia potuto avere dei contatti con loro, passando anche alcuni anni della sua breve vita insieme ad essi.

Secondo gli archeologi, gli Esseni potrebbero essere anche i sacerdoti del Tempio di Gerusalemme che nascosero i manoscritti nelle undici grotte di Qumran per non farli distruggere dai Romani e che furono ritrovati casualmente da alcuni beduini. Si pensa addirittura che possano essere collegati con l’Arca dell’Allenza, che non è mai stata ritrovata.

I rotoli del Mar Morto sono molto rilevanti dal punto di vista storico e religioso, poichè alcuni di essi sono delle copie antichissime dei libri biblici e raccontano il modo di vivere, le regole, gli statuti e i riti di 2000 anni fa. Questo spiega l’enorme interesse e curiosità che ha scatenato la scoperta di questi nove manoscritti, che permettono di gettare uno sguardo al passato e di capire meglio l’origine del cristianesimo.

 

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