A seguito delle restrizioni dichiarate dal Governo Italiano uno dei primi enti ad essere chiusi è stata la scuola. Da sempre un luogo sicuro per i ragazzi oggi è diventato,inevitabilmente, un possibile veicolo di trasmissione del virus che si sta dilagando sempre più velocemete in tutte le parti del mondo.
L’istituzione scolastica, caratterizzata da lezioni frontali, interazioni tra docenti ed educandi e tra gli studenti stessi, fonte di socializzazione e instaurazione di legami sociali si trova oggigiorno a dover rinunciare a molti di questi aspetti. Ora più che mai deve dimostrare competenze nel portare a termine l’anno scolastico.
Come rende possibile tutto ciò? Le classi frontali nel 2020 sono state sostituite da lezioni realizzate tramite computer e applicazioni di videochiamate, portando così gli studenti ed i professori a munirsi di competenze digitali e molta pazienza di fronte a questa situazione d’emergenza. Compiti e spiegazioni inviati tramite posta elettrica con conseguente continuo scambio di email e chiamate per tenersi in contatto.
Il tentativo è quello di creare una vera e propria “classe virtuale“, tramite la quale trasmettere i contenuti previsti dai programmi ministeriali, tuttavia ridotti e modificati a seguito del dilagarsi dell’emergenza sanitaria. I docenti devono inoltre affrontare il problema delle valutazioni, ormai assenti, poichè un voto negativo può essere giustamente contestato dallo studente stesso il quale può opporsi facendo appello alla situazione di disagio che si trova ad affrontare. La scuola virtuale, però, per quanti pregi presenti, si trascina dietro altrettanti difetti.
Tra i pregi la velocità, la multimedialità e le competenze di gestione del proprio tempo. Tra i difetti l’assenza di interazione e di contatto umano, fondamentale per la vita dell’uomo stesso. A confortare gli animi degli studenti però sono le notizie ricevute dal Ministro dell’Istruzione per quanto concerne la promozione assicurata, anche per coloro i quali avevano accumulato dei debiti nella prima parte dell’anno, quest’ultimi recuperabili in seguito alla riapertura delle aule scolastiche prevista per il 1 settembre 2020.
Un’altra direttiva è stata data in merito al tanto temuto esame di maturità, escludendo il famoso “60 politico” e prediligendo lo svolgimento delle prove scritte se il rientro in aula sarà consentito entro il 18 Maggio; al contrario, la prova conclusiva dei cinque anni sarà realizzata tramite un unico colloquio orale via “webcam“. La didattica multimediale potrebbe così accompagnare tutto l’anno scolastico, sostituendo la parola interazione con la parola connessione.