In un mondo sempre più digitale e con l’accesso alle risorse online, il dibattito sull’obsolescenza dei libri di testo tradizionali e il loro esito finanziario sulle famiglie italiane ha guadagnato nuova linfa grazie a un tweet del sociologo Marco Albertini, docente presso l’Università di Bologna. Il tweet, accompagnato da una ricevuta che dettagliava i costi dei libri di testo per un figlio iscritto in terza media, ha suscitato una riflessione sulla necessità di un maggior supporto statale nell’ambito dell’istruzione obbligatoria.
Albertini ha sottolineato il peso finanziario che i genitori devono sostenere per i libri di testo dei loro figli, citando l’esempio di una spesa totale di 320 euro per la scuola media, che rappresenta solo un’anticipazione delle spese future, considerando che al liceo i costi possono superare i 500 euro. Il docente ha inoltre evidenziato l’apparente contraddizione tra la scuola primaria e la scuola media in Italia: mentre la fornitura dei libri di testo è spesso coperta dallo Stato nella scuola primaria, tale sostegno scompare nella scuola media, dove i costi vengono interamente scaricati sulle famiglie.
L’argomento di Albertini tocca la questione dell’equità nell’istruzione, poiché i costi diretti legati all’educazione possono risultare onerosi per le famiglie meno abbienti, potenzialmente scoraggiando l’accesso all’istruzione o causando difficoltà finanziarie. Questa situazione, secondo il sociologo, potrebbe contribuire a far percepire l’istruzione come un peso anziché un’opportunità, specialmente nelle famiglie che già affrontano difficoltà economiche.
Il suo appello a favore di un maggiore coinvolgimento dello Stato nel finanziamento dei libri di testo nelle scuole dell’obbligo è supportato da una serie di studi e ricerche che dimostrano come i costi legati all’istruzione possano avere un esito significativo sulla vita delle famiglie, influenzando il benessere e il successo degli studenti. Un supporto statale più ampio potrebbe contribuire a ridurre tali barriere finanziarie e a garantire un accesso equo all’istruzione.
Ci sono anche argomenti a favore di una maggiore responsabilizzazione individuale. Alcuni sottolineano che la partecipazione finanziaria delle famiglie potrebbe incentivare un maggiore senso di valore e coinvolgimento nell’educazione dei propri figli. Inoltre, nel contesto digitale attuale, alcune scuole stanno esplorando alternative più economiche come l’uso di risorse digitali e tablet, riducendo la dipendenza dai costosi libri di testo tradizionali.