Il programma Erasmus è sempre stato una grande opportunità per i giovani universitari europei che desideravano arricchire la propria formazione con nuove esperienze all’estero. Ora, la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini vuole riproporre lo stesso modello ma in una versione locale: un Erasmus nazionale. Organizzare un Erasmus nazionale significa incentivare la mobilità degli studenti all’interno dei confini nazionali, dando loro la possibilità di frequentare corsi di studio in più università italiane, migliorando le loro competenze e vivendo un’esperienza formativa-culturale di grande valore.
Questa proposta non è del tutto nuova, ma è stata avanzata da diverse parti, come anche dal movimento delle Sardine, che hanno sempre ritenuto che la promozione degli scambi accademici e culturali debba partire dall’Università. La Ministra Bernini, in particolare, nel corso di un’intervista rilasciata al direttore di CorriereUniv Mariano Berriola, ha rivelato di avere già iniziato a lavorare per rendere questo progetto una realtà e che il progetto pilota partirà già dal prossimo anno accademico. La nuova proposta del “Erasmus italiano” vuole rendere l’offerta formativa sempre più flessibile e valorizzare l’autonomia degli atenei e degli studenti, colmando il gap tra Nord e Sud del Paese.
La ministra ha già previsto alcuni miglioramenti al Regolamento delle classi di laurea per rendere effettivo il programma Erasmus italiano, grazie al riconoscimento dei crediti formativi di esami sostenuti in altri atenei italiani sulla base di convenzioni tra le università e del modello Erasmus internazionale. Il progetto pilota partirà con l’unione tra due università: l’Università degli Studi di Bergamo e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che si sono impegnate a promuovere una sperimentazione per permettere ai rispettivi studenti di frequentare insegnamenti presso la sede partner e ottenere il riconoscimento all’interno del proprio percorso universitario.
Il progetto pilota dell’Erasmus italiano di UniBg e UniRC prevede, inizialmente, di limitare lo scambio alle sole lauree magistrali, in particolare a quelle afferenti alle aree di Ingegneria e Scienze della formazione primaria. Tuttavia, si prevede un ampliamento a breve termine, per coinvolgere sempre più università italiane e lauree storiche del Paese.
In sintesi, l’iniziativa per la creazione di un Erasmus italiano rappresenta un passo importante per l’intero sistema universitario del Paese, che avrà la possibilità di rafforzare la propria offerta formativa e di attrarre maggiori studenti da altre regioni italiane, permettendo così uno scambio culturale arricchente per tutti.