Eleonora Brigliadori contro le mascherine a scuola: “È una vera e propria segregazione”

Intervistata da "Adnkronos", Eleonora Brigliadori ha condannato le modalità di riapertura delle scuole con tanto di mascherine e distanziamento sociale. Dal suo punto di vista, si profila una pericolosa dittatura sanitaria, creata per danneggiare i più piccoli.

Eleonora Brigliadori contro le mascherine a scuola: “È una vera e propria segregazione”

Dopo aver sfilato alla manifestazione No mask organizzata lo scorso 5 settembre al Circo Massimo a Roma, Eleonora Brigliadori è tornata ad attaccare duramente la modalità con cui è stata concepita la ripresa delle lezioni. L’avvio del nuovo anno scolastico con tanto di mascherine, provvedimento resosi necessario per circoscrivere il diffondersi della Sars-Cov-2, ha mandato su tutte le ire l’attrice 60enne di origini milanesi, finita più volte nell’occhio del ciclone per una serie di dichiarazioni controverse, oltre che per le sue sconvolgenti prese di posizione contro la medicina ufficiale e la scienza “mainstream”.

Scagliandosi contro l’uso delle mascherine, la storica protagonista della pellicola cult Rimini Rimini ha lodato l’iniziativa di quelle madri che anziché piegarsi a “un sistema di eliminazione programmata della popolazione giovane”, hanno optato per far fare un anno sabbatico ai loro figli. Ribadendo l’importanza di tenere distante l’istruzione dalla politica e dall’economia, Eleonora Brigliadori ha criticato il sistema che va delineandosi sotto i nostri occhi, da lei definito “una vera e propria segregazione”.

Guardando a quella che sarà la realtà con la quale dovremmo confrontarci nei prossimi mesi, si è altresì convinta che nessuno dovrebbe sopportare quanto imposto da un potere spietato, in quanto intenzionato ad eliminare tutti gli spazi di libertà solitamente riservati ai bambini. Per questo motivo sarebbe di gran lunga preferibile essere analfabeti piuttosto che schiavi di un sistema iniquo.

A maggior ragione che sarebbe sempre possibile imparare a leggere e scrivere anche in altri modi, non necessariamente andando a scuola. A questo punto, la sua proposta sarebbe quella di spezzare tutte le catena di falsità imposte alla gente comune. In caso contrario, la dittatura sanitaria e il rigido controllo a cui siamo stati sottoposti contro la nostra volontà, rischia di tradire le aspettative dei nostri figli, ai quali rischiamo di consegnare un “mondo morto, di cadaveri, di automi”.

Quello a cui stiamo assistendo sarebbe dunque una modalità per cancellare il pensiero, innescando un corto circuito nei cervelli dei bambini, sottoposti ad una tortura piscologica che li condizionerà per l’intera esistenza. L’unico modo per superare questa forma di dispotismo, sarebbe quella di svuotare le scuole, dando vita ad una rivoluzione pacifica che renderebbe finalmente libero ogni uomo.

Continua a leggere su Fidelity News