Concorso senza carta e penna per docenti di matematica: gli esclusi fanno ricorso, ma il Tar lo respinge

Il divieto di utilizzare carta e penna al concorso per insegnanti di matematica ha generato polemiche da parte dei partecipanti. Quattro partecipanti esclusi hanno presentato ricorso, ma il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto le loro impugnazioni.

Concorso senza carta e penna per docenti di matematica: gli esclusi fanno ricorso, ma il Tar lo respinge

Divieto di usare carta e penna al concorso per insegnanti di matematica: una decisione controversa che ha scatenato polemiche e ricorsi da parte dei partecipanti. Mentre in molte province italiane i candidati hanno dovuto affrontare una prova scritta via computer, solo a Rovigo è stata concessa la possibilità di utilizzare carta e penna. Questa eccezione ha suscitato malumori tra i partecipanti, soprattutto considerando che l’anno precedente la percentuale di promossi nella stessa provincia era stata significativamente più alta rispetto alla media regionale.

Quattro partecipanti, successivamente esclusi dal concorso, hanno presentato ricorso al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) per contestare la decisione e l’illegittimità del divieto di utilizzare carta e penna. Tuttavia, il Tar ha respinto le loro impugnazioni sostenendo che il divieto costituisce una scelta legittima finalizzata ad aumentare il livello di difficoltà delle prove scientifiche selettive. Le testimonianze raccolte sui canali social di Orizzonte Scuola forniscono un quadro eloquente della situazione vissuta dai candidati.

Alcuni hanno dichiarato di aver scritto immaginariamente con le dita sul banco, utilizzando il codice fiscale e le dita per rappresentare il piano cartesiano e le figure geometriche. Ancora più sorprendente, sono emerse foto che mostrano calcoli e disegni scarabocchiati sui palmi delle mani e sulle braccia, utilizzando penne distribuite appositamente dalla commissione esaminatrice. La prova consisteva in 50 domande che dovevano essere risposte attraverso il computer in soli 100 minuti.

I candidati dovevano scegliere la risposta corretta tra quattro opzioni, selezionando la casella corrispondente con il mouse. Le materie affrontate includevano geometria euclidea e cartesiana, logica e insiemistica, aritmetica e algebra, funzioni e successioni, probabilità e statistica. Era stato specificato in una nota ministeriale che i quesiti erano formulati in modo tale da non richiedere l’uso di carta e penna, una pratica invece consentita negli anni precedenti.

Il caso particolare di Rovigo, dove è stata concessa l’eccezione, non è stato sufficiente per convincere il Tribunale amministrativo regionale. I ricorrenti non sono riusciti a dimostrare che l’utilizzo di carta e penna nella sede di Rovigo abbia violato le disposizioni ministeriali o che avrebbe influenzato il risultato delle prove svolte. I giudici hanno sottolineato che l’amministrazione è legittimata a scegliere le modalità di svolgimento delle prove selettive, compreso l’aumento del livello di difficoltà dell’esame.

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