Con l’inizio della scuola, arriva una campagna contro il bullismo nei confronti dei bambini con balbuzie

Per limitare i casi di bullismo nei confronti dei bambini con balbuzie e per diffondere una cultura dell’accoglienza e dell’ascolto, è nata la campagna “Libera La Voce. Anche TU”.

Con l’inizio della scuola, arriva una campagna contro il bullismo nei confronti dei bambini con balbuzie

Con la riapertura delle scuole si torna a parlare di un problema che, secondo l’Istat, interessa, occasionalmente o ripetutamente, circa la metà dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni: il bullismo.

È importante parlare di bullismo in quanto essere vittima di bullismo o cyberbullismo, demolisce il bambino o l’adolescente, causando implicazioni negative sulla salute fisica e mentale non solo nell’immediato ma anche a lungo termine.

Casi di bullismo

Nel 6% dei casi gli episodi offensivi e talvolta anche violenti di bullismo sono legati all’aspetto fisico o al modo di parlare. Ad esempio, le persone che soffrono di balbuzie (che in Italia sono quasi un milione, di cui 150mila con meno di diciotto anni) sono tre volte più a rischio di bullismo a scuola. Eppure, cosa che forse non tutti sanno, si contano grandi e famosi personaggi del passato con balbuzie, tra cui Aristotele, Giulio Cesare, Winston Churchill, Charles Darwin, Napoleone, Isaac Newton, Alessandro Manzoni, Marylin Monroe.

Valentina Letorio, neuropsicologa specialista nel trattamento rieducativo della balbuzie, ha spiegato: “La balbuzie, a volte associata anche a spasmi facciali o movimenti involontari, attira l’attenzione degli altri e può far diventare il ragazzo che balbetta un facile bersaglio di scherno. Questa situazione si aggrava ulteriormente se si considera che la balbuzie può portare al ritiro e all’isolamento sociale per limitare le occasioni di confronto e di disagio, facendo così etichettare chi balbetta come un elemento debole”.

Una campagna di sensibilizzazione

Per sensibilizzare insegnanti, genitori, educatori e ragazzi e per costruire una cultura dell’accoglienza e dell’ascolto, è nata perciò la campagna “Libera La Voce. Anche TU”, sostenuta da Vivavoce Institute e Pepita Onlus. Nel video della campagna di sensibilizzazione, che fa riflettere molto, il protagonista è Mattia, un bambino balbuziente di nove anni, deriso da un gruppo di compagni delle scuole elementari perché impiega 58 secondi per pronunciare il suo nome.

Giovanni Muscarà, ex balbuziente e fondatore di Vivavoce Institute, ha spiegato: “La balbuzie va vista come una fatica. Capire cosa è la balbuzie e come si manifesta è il primo passo per sostenere questi ragazzi e far fermare gli episodi di derisione nei loro confronti”

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