Chef Jamie Oliver ha lanciato una petizione per l’alimentazione a scuola

La petizione di Oliver ha già raccolto 300 mila firme. Tutte le firme raccolte su Change.org saranno indirizzate al G20 per chiedere di introdurre l'educazione alimentare come pratica obbligatoria nelle scuole di tutto il mondo

Chef Jamie Oliver ha lanciato una petizione per l’alimentazione a scuola

Lo chef britannico Jamie Oliver ha lanciato su Change.org una sfida davvero originale e anche molto costruttiva: la sua richiesta nasce dall’intenzione di chiedere ai grandi del G20 di inserire, in tutte le scuole del mondo, l’educazione alimentare come pratica obbligatoria. La petizione sta avendo un successo straordinario e ha già raccolto quasi 300 mila firme segno che la cura per l’alimentazione è un problema molto sentito in ogni parte del globo.

Ecco cosa si legge nel testo della petizione che Oliver ha intenzione di proporre: “In questo momento  stiamo affrontando un’epidemia mondiale di obesità, con 42 milioni di bambini di meno di cinque anni sovrappeso o obesi in tutto il mondo. Il risultato è che la prossima generazione vivrà meno dei propri genitori se non verrà fatto nulla per correggere queste statistiche allarmanti”.   

Lo chef Oliver, molto conosciuto perché autore di programmi di cucina alla Bbc ma anche perché è l’ex cuoco del premier Tony Blair, si è anche cimentato nella cucina all’italiana ed ha sempre lottato contro il cibo-spazzatura che spesso viene consumato all’interno delle scuole. Lo chef ha trattato l’argomento sulle mense degli istituti scolastici inglesi e americani durante una parte delle sue trasmissioni, e ha dimostrato come sia più salutare per i ragazzi introdurre cibi più sani per evitare malanni e allergie alimentari. Lo chef ha quindi sostituito il junk food con cibo più gustoso e naturale, cotto per bene e senza condimenti dannosi. 

Lo chef ha, inoltre, dichiarato: “È essenziale che armiamo le future generazioni con le strategie di vita di cui hanno urgentemente bisogno per condurre vite più sane, più felici e più produttive. Io credo fermamente che questo sia un diritto umano di ciascun bambino e spero che voi siate d’accordo con me”.

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