In Italia mancano i medici in generale e ancora più quelli specializzati, ma nonostante ciò l’iscrizione alla facoltà di Medicina all’università resta e continuerà ad essere a numero chiuso. Come se ciò non bastasse, però, qualcuno conferma che ad accedere, oltre a qualche caso raro, sono quegli studenti che vengono dalle scuole migliori, o che hanno la possibilità di pagare dei corsi privati anche diverse migliaia di euro.
Proprio per questo motivo, gli studenti definiscono i test di ingresso come una guerra tra poveri. Il primo allarme di mancanza di medici giunge dal reparto di trasfusioni: il Centro Nazionale Sangue. Infatti, è riportato che al giorno d’oggi manca il 30% del personale che dovrebbe garantire una qualità minima dei servizi.
Test medicina a numero chiuso: quali sono i problemi?
Questa moda di andare sempre in discesa con le statistiche continua dal 2015 e il numero di dottori all’attivo continua a diminuire. Il caso vuole, inoltre, che oggi siano cominciati i test a numero chiuso per entrare a medicina, chirurgia e protesi dentaria. Nei prossimi giorni si terranno anche altri tipi di test selettivi, come ad esempio, quello in medicina veterinaria, odontoiatria, e altri corsi tenuti addirittura in lingua inglese.
Enrico Gulluni, dell’Unione degli Universitari spiega: “Nonostante il tema del superamento del Numero Chiuso per i corsi di Area Medica sia stato molto presente nel dibattito pubblico e fosse presente anche tra i punti principali del Governo, ci troviamo ancora una volta ad assistere all’ennesima lotteria dei Test d’accesso per i corsi a numero programmato nazionale”.
Per Gulluni questa è una vera e propria competizione, perché gli studenti che non sono particolarmente benestanti partono già svantaggiati rispetto a coloro che hanno avuto la possibilità di pagare dei professori privati. Inoltre come record negativo, l’Italia è il Paese che investe meno di tutti nell’istruzione rispetto agli altri Paesi europei. Gulluni, si sta muovendo per tentare di rimuovere il numero chiuso e provare a rivoluzionare il sistema universitario.