Canta Bob Dylan alla maturità per ricordare il miglior amico scomparso

Alessandro Carbone, per gli orali alla Maturità, ha scelto una strada diversa dal solito: la sua tesina su Bob Dylan è divenuta un omaggio, commosso e appassionato al suo amico scomparso.

Canta Bob Dylan alla maturità per ricordare il miglior amico scomparso

Un esame di stato che verrà ricordato a lungo, ove i sentimenti e l’emozioni hanno contribuito a conseguire l’agognata maturità, non verificabile solamente con le nozioni. Maria Rosa Cascio, la dirigente dell’istituto professionale “Corbino” di Contursi Terme ha raccontato emozionata un esame di Maturità diverso dalla norma, non ingessato, ma umano.

Alessandro Carbone aveva scelto, per la propria tesina, Bob Dylan: quando la commissione d’esame ha chiamato il suo nome, armato di chitarra, si è seduto davanti a loro ed ha suonato “Knockin on heaven’s door” per il suo amico Valentino, morto in un tragico incidente stradale quattro anni fa. Uno striscione capeggiava in fondo all’aula: “Su qualunque strada e in qualunque cielo, comunque vada non ci perderemo mai”.

La commozione è stata palpabile, un silenzio religioso è calato nell’aula, tutti i ragazzi avevano in mano una maglietta con la foto di Valentino, una professoressa ha ripreso l’esibizione del ragazzo e l’ha condivisa su Facebook.

Maria Rosa Cascio ha commentato: “Sono stata in commissione a complimentarmi con i ragazzi per la maturità che hanno dimostrato. Questa è la dimostrazione che si può credere ancora nella scuola: i ragazzi ci danno la forza di continuare in questo lavoro che è sempre più difficile”. La dirigente ha detto che Alessandro è un ragazzo che ama moltissimo la musica, e si dice entusiasta ed orgogliosa per come è stato capace di esprimere la sua autostima.

Ha continuato dicendo che l’esame di Stato deve essere impostato in modo tale da far comprendere la maturità, non può essere un colloquio a comparti stagni per ogni disciplina ma inter-disciplinare, oltre le competenze vi è una maturità che deve venire a patti con la realtà. La Cascio rammenta bene Valentino, era il primo anno che lavorava in quella scuola, quel ricordo così sincero e dolce dell’amico, dice, che l’ha profondamente scossa.

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