Bullizzava un compagno di classe per una cicatrice sul viso: promosso con 9 in condotta

Questo fatto solleva preoccupazione riguardo alla capacità del sistema scolastico di proteggere gli studenti vulnerabili e insegnare l'importanza dell'educazione. I genitori di Francesco hanno denunciato la mancanza totale di supporto.

Bullizzava un compagno di classe per una cicatrice sul viso: promosso con 9 in condotta

La storia di Francesco, il giovane studente vessato e bullizzato a causa della cicatrice sul suo volto, continua a far discutere l’opinione pubblica. Nonostante le sue difficoltà, Francesco è stato promosso con un ottimo 9 in condotta alla fine dell’anno scolastico. Questo fatto ha sollevato diverse domande riguardo alla capacità del sistema scolastico di proteggere gli studenti più vulnerabili e di insegnare l’importanza dell’educazione.

La vicenda di Francesco è emersa lo scorso marzo, quando i suoi genitori hanno denunciato gli atti di vessazione che subiva costantemente. Il giovane frequentava l’Istituto comprensivo di Zimella-Veronella, in provincia di Verona, e doveva affrontare continue umiliazioni da parte di un compagno di classe che lo chiamava “mostro“. Le frasi offensive e umilianti che Francesco sentiva ripetere erano solo una parte del tormento che affrontava quotidianamente.

La cicatrice sul volto di Francesco è dovuta a un grave sinistro mentre si trovava su un monopattino. Salvo per miracolo, il piccolo era finito in coma e ha dovuto subire numerosi interventi chirurgici. La sfortunata vicenda lo ha lasciato con cicatrici fisiche e psicologiche. La notizia della sua storia ha attirato l’attenzione della stampa nazionale e ha spinto persino il deputato Flavio Tosi a presentare un’interrogazione in Parlamento.

Dopo aver denunciato, i suoi genitori hanno deciso di trasferirlo in un’altra scuola per proteggerlo dalle continue vessazioni. Ma ora, alla fine dell’anno scolastico, hanno scoperto che il giovane che prendeva in giro il ragazzo chiamandolo quotidianamente “mostro” è stato promosso con un encomiabile 9 in condotta. Questa notizia ha suscitato preoccupazione e perplessità in Alberto Pallotti, presidente di un’associazione di supporto che ha sostenuto la famiglia di Francesco fin dall’inizio.

Secondo Pallotti, questa promozione rappresenta una nuova sconfitta per il sistema scolastico, che dimostra ancora una volta di non saper proteggere le persone più deboli e di non riuscire a insegnare il valore dell’educazione ai giovani. La situazione era già stata portata all’attenzione delle autorità scolastiche attraverso un’ispezione ministeriale, dopo che la storia di Francesco era diventata di dominio pubblico. I genitori avevano chiesto ripetutamente aiuto alla scuola per proteggere il figlio, ma non avevano ricevuto alcuna risposta.

Nemmeno la didattica a distanza era stata concessa loro, costringendoli a prendere la difficile decisione di far cambiare istituto a Francesco per preservarlo dalle prese in giro che subiva. Nonostante tutto, Francesco ha dimostrato grande determinazione, non saltando un solo giorno di lezione e ottenendo un lodevole voto medio di 8. Questa storia mette in evidenza la necessità di affrontare seriamente questo problema e di fornire un ambiente sicuro per tutti gli studenti. È fondamentale che il sistema educativo si prenda cura dei suoi alunni più vulnerabili, promuovendo il rispetto e l’inclusione.

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