Bolzano: bambino non accettato a scuola perché non conosce il tedesco

Un bambino frequentante la quinta elementare e, in procinto di passare alle medie, è stato respinto ai test di ingresso in una scuola dell'Alto Adige perché non conosce la lingua tedesca.

Bolzano: bambino non accettato a scuola perché non conosce il tedesco

La scuola è spesso protagonista di alcuni episodi di studenti e professori che sfociano in liti anche con genitori oppure è messa al bando perché non sa fornire gli strumenti adeguati. Vi è un caso scoppiato da poco tempo e destinato a far discutere. Il fatto qui presente ha luogo a Bolzano dove un bambino è stato respinto a scuola perché non conosce la lingua tedesca, considerando che in questa zona è comunque molto parlata.

Il bambino si è presentato al test di ammissione per la scuola media, ma è stato respinto proprio perché non conosce la lingua tedesca. Un bambino che frequenta la quinta elementare in una scuola italiana, ma i genitori vogliono che, per il passaggio alle scuole medie, frequenti una scuola tedesca, ma purtroppo non è stato accettato perché né lui né i genitori conoscono la lingua

Questo caso si svolge nella scuola media Adalbert Stifter, in via Diaz a Gries, dove questo bambino non potrà frequentare le medie il prossimo anno perché non conosce e comprende questa lingua che qui si parla. Nel mese di gennaio, proprio come riporta Il Corriere della Sera, il bambino, insieme ai genitori aveva avuto un colloquio con gli insegnanti dell’istituto. 

Un test di ingresso che viene svolto per evitare la troppa invasione dei bambini italiani e stranieri. Un colloquio che, purtroppo, non ha avuto il giusto esito dal momento che il bambino ha dimostrato scarsa conoscenza e comprensione della lingua tedesca, per cui ora dovrà frequentare una scuola italiana. 

Un dibattito che ha scatenato una serie di polemiche per cui molti lamentano la presenza di circa il 30% dei bambini tedeschi. Lo scontro si è spostato anche in politica tra Lega e Svp con Giuliano Vettorato, assessore alla provinciale alla scuola italiana, il quale afferma si tratta di una “posizione medievale”. Non concorde con i test di ingresso, afferma che “Non possiamo accettare che nel 2023 si possa pensare a degli studenti di Serie A e studenti di Serie B”.

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