Ufficiale da Google il developer kit ADT-3 con Android 10 a bordo

A qualche settimana di distanza dall'annuncio, arriva in commercio il set-top box concepito per permettere agli sviluppatori di realizzare app per le smart tv animate dalla versione 10 di Android TV: eccone la scheda tecnica completa.

Ufficiale da Google il developer kit ADT-3 con Android 10 a bordo

Dopo averlo annunciato lo scorso Dicembre, Google ha finalmente reso disponibile all’acquisto il nuovo set-top-box Android TV, per sviluppatori, battezzato col nome di ADT-3, ovviamente con il supporto di Assistant ma, quanto a firmware, fondato sul nuovo sistema operativo mobile Android 10

In forma di tipico scatolotto, più o meno delle dimensioni del noto dongle Chromecast, ADT-3 può essere collocato dietro la TV, alla quale si aggancia mediante la porta HDMI 2.1, potendo acquisire i dati dalla microUSB, dallo storage interno pari a 8 GB, o mediante il Wi-Fi ac dual band

Corredato dell’efficiente connettività senza fili Bluetooth LE (low energy), seppur in versione 4.2, il set-top-box ADT-3, equipaggiato con un LED di stato, include un processore quadcore (1.8 GHz) Amlogic S905Y2 ed una GPU ARM Mali-G31 MP2, capace di supportare flussi video anche 4K UHD, ambedue messi in condizione di sfruttare 2 GB di RAM

Il telecomando in dotazione al box Android TV in questione, invece, palesa il classico pulsante con ghiera circolare touch, in alto, per barcamenarsi tra i menu mentre, in basso, spicca il bilanciere del volume: nel mezzo, campeggiano – in orizzontale – il pulsante per richiamare Google Assistant cui impartire i comandi vocali, e quelli per tornare indietro, passare alla Home, visualizzare le applicazioni recenti e, dulcis in fundo, spegnere il box smart. 

Ad oggi, il set-top-box ADT-3, basato su Android TV (10), certificato da Google come ambiente stabile e sicuro perché gli sviluppatori possano avvalersene per testare le proprie app destinate alle TV smart, è in vendita sul sito di Askey a circa 79 dollari (ovvero a 70 dei nostri euro) e, curiosamente, risulta acquistabile anche dall’utenza normale. Le spese di spedizione per l’Italia sono molto alte: in compenso, Google ha assicurato che lo stesso sistema, nei mesi a venire, sarà messo a disposizione anche di altri brand OEM, risultando più accessibile.

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