Tim Cook devolverà il patrimonio in beneficenza dopo gli studi del nipote

Tim Cook ha annunciato su Fortune che, dopo aver pagato gli studi universitari del nipote, devolverà interamente il suo patrimonio in beneficenza. Il nipote in questione al momento ha solo 10 anni

Tim Cook devolverà il patrimonio in beneficenza dopo gli studi del nipote

Oramai miliardario e destinato ad entrare nella ristretta cerchia dei filantropi, Tim Cook, amministratore delegato di Apple, fa parte di quel mondo di nababbi che utilizzano il loro patrimonio per altri scopi. Tra i primi sostenitori troviamo Warren Buffett e Bill Gates. Tim Cook ha annunciato a “Fortune” che devolverà tutto il suo patrimonio in beneficenza dopo aver finito di pagare per gli studi del  nipotino che attualmente ha solo dieci anni.

Tim Cook ha dichiarato che cambiare il mondo è stato sempre uno dei suoi primi pensieri, e oggi, ad appena 54 anni, il capo di Apple ha confessato di elargire denaro per opere benefiche, ma in gran segreto per il momento. Il magnate ha detto anche che , una volta libero da impegni familiari, si dedicherà alla filantropia in modo più adeguato e concreto. Ecco cosa ha detto a Fortune: “Vorrei essere il sassolino nello stagno che crea le onde del cambiamento”.

Il patrimonio di Cook è davvero consistente, e si tratta all’incirca di 785 milioni di dollari tra le partecipazioni nella società e le azioni vincolate. La sua dichiarazione su Fortune ha permesso il suo ingresso nel gruppo dei miliardari filantropi guidati dall’ex capo di Microsoft Bill Gates e dall’amico Warren Buffett.

Già nel 2010 Buffett e Gates avevano lanciato un appello ad altri personaggi miliardari d’America a donare almeno metà del loro patrimonio per cause filantropiche. I loro consigli e suggerimenti hanno prodotto molte adesioni: al “Giving Pledge” infatti hanno aderito Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg di Facebook e Richard Branson di Virgin. Steve Jobs non raccolse la sfida e anzi nascose sempre l’entità delle sue donazioni. 

Per quanto riguarda il nipote di Cook, il capo di Apple dice: “Gli voglio molto bene, e quando lo guardo e penso di lasciargli un mondo peggiore di quando sono entrato mi dico che non c’è peccato peggiore”.  Cook lo scorso anno aveva fatto «coming out» dichiarandosi gay, ma anche “ingegnere, amante della natura, maniaco del fitness, figlio del sud, fanatico dello sport e zio”. E con le sue donazioni, speriamo che chi di competenza possa utilizzarle per  liberare il mondo da tante ingiustizie e renderlo più bello e pacifico. 

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