Tecnologia in evoluzione: Apple, Samsung e Google riscrivono le regole del gioco

Apple rafforza il controllo dell’ecosistema, Samsung accelera sull’hardware e Google spinge sull’integrazione AI: tre strategie per conquistare il futuro digitale.

Tecnologia in evoluzione: Apple, Samsung e Google riscrivono le regole del gioco

Negli ultimi mesi, Apple, Samsung e Google hanno presentato una serie di novità che riflettono il dinamismo e le sfide dell’industria tech. Le innovazioni si muovono su piani diversi: Apple ha puntato sulla regolamentazione e sulla protezione dell’utente, Samsung ha investito su potenza e miniaturizzazione nei dispositivi e nei chip, mentre Google ha rilanciato sull’intelligenza artificiale e sull’apertura del proprio ecosistema.

Mondo Apple

Apple evita la maxi-multa: Bruxelles pronta ad approvare i nuovi termini dell’App Store

Apple si avvicina a un importante traguardo normativo: secondo quanto riportato da Reuters, la Commissione Europea sarebbe intenzionata ad approvare i recenti cambiamenti apportati dall’azienda alle regole dell’App Store. Questa decisione permetterebbe al colosso di Cupertino di evitare sanzioni economiche significative, stimate in circa 50 milioni di euro al giorno, per non aver rispettato i principi imposti dal Digital Markets Act. Il cuore della questione riguarda le commissioni applicate agli sviluppatori e la possibilità, ora prevista, di inserire link esterni per i pagamenti, con fee ridotte fino al 5% in alcuni casi. La mossa si inserisce in una strategia di Apple volta a placare Bruxelles dopo la maxi-sanzione da 500 milioni di euro ricevuta in primavera e, se approvata, segnerebbe una svolta nella regolamentazione delle big tech in Europa.

Con iOS 26 tornano anche i controversi riassunti delle news generati da AI

Con la quarta beta di iOS 26, Apple riattiva una delle funzioni più discusse della sua Apple Intelligence: i riassunti automatici delle notifiche per le app di notizie e intrattenimento. Dopo la rimozione temporanea seguita a diversi errori imbarazzanti – tra cui la diffusione di notizie inventate o gravemente distorte – la funzione torna con nuove misure di trasparenza e maggiore controllo per l’utente. I riassunti saranno ora segnalati in corsivo, accompagnati da icone identificative e da un messaggio che invita a verificare sempre l’attendibilità del contenuto. Apple assicura di aver migliorato l’accuratezza dei testi, ma la cautela resta d’obbligo: il rilancio avverrà gradualmente, in attesa della versione definitiva attesa per settembre.

Apple HomePod con display, nuovo avvistamento in iOS 26

Nascosta tra i file della quarta beta di iOS 26 è emersa un’evidenza concreta del primo HomePod con display: una stringa di testo che fa riferimento alla visualizzazione di meteo, orario e richieste Siri legate alla posizione geografica, lasciando intendere che il nuovo dispositivo potrà mostrare contenuti visivi. Nessun HomePod attualmente in commercio ha uno schermo, e questo dettaglio alimenta le voci su un nuovo hub smart di Apple, destinato a sfidare Google Nest Hub e Amazon Echo Show. Nonostante il progetto sia in sviluppo da anni, i ritardi nell’integrazione di una Siri evoluta basata su AI generativa ne avrebbero posticipato il lancio al 2026.

Apple prepara il “punteggio sonno” per Apple Watch: ecco la novità che cambia tutto

Apple sta sviluppando una nuova funzionalità per Apple Watch  che permetterà di assegnare un punteggio alla qualità del sonno dell’utente, come suggerito da un’immagine trovata nel codice di iOS 26. Questo punteggio, indicato come “Watch Focus Score”, non solo riassumerebbe in modo semplice e immediato la qualità del riposo notturno, ma potrebbe anche prevedere la capacità di concentrazione durante la giornata, basandosi sulle fasi del sonno. L’icona mostra un Apple Watch circondato da barre colorate rappresentanti le diverse fasi del sonno (veglia, REM, sonno leggero/profondo), accompagnate da simboli come una luna, un letto, un allarme e un termometro, suggerendo che il sistema potrebbe integrare più metriche di salute per una valutazione più completa. Attualmente Apple Watch analizza già le fasi del sonno, ma non offre un punteggio unico e facilmente interpretabile, una caratteristica apprezzata in altri dispositivi simili. Questa novità potrebbe quindi colmare una lacuna importante nel monitoraggio del benessere, migliorando l’esperienza e fornendo dati più utili agli utenti.

AppleCare One: Apple rivoluziona la protezione dei dispositivi con un unico abbonamento flessibile

Apple ha ufficializzato il lancio di AppleCare One, un innovativo servizio di abbonamento pensato per offrire una protezione estesa e semplificata a tutti i dispositivi dell’ecosistema Apple. Disponibile dal 24 luglio 2025 (inizialmente solo negli Stati Uniti), questo nuovo piano consente di coprire fino a tre dispositivi – tra iPhone, iPad, Apple Watch e Mac – con un’unica sottoscrizione mensile a partire da 19,99 dollari (circa 18 euro), con la possibilità di aggiungere altri dispositivi a 5,99 dollari ciascuno (circa 5,40 euro). AppleCare One integra i vantaggi dei piani AppleCare+ già esistenti, offrendo riparazioni illimitate per danni accidentali, supporto tecnico 24/7, copertura per batteria e componenti principali, oltre a includere anche la protezione contro furto e smarrimento – estesa ora anche ad Apple Watch e iPad. L’utente può aggiungere o rimuovere dispositivi dal piano in modo autonomo, direttamente dalle impostazioni del proprio dispositivo, e usufruire di aggiornamenti automatici in caso di sostituzioni o permute. Il servizio è condivisibile con i membri della famiglia collegati allo stesso Apple ID e prevede anche sostituzioni anticipate dei dispositivi, interventi rapidi in caso di guasto e un portale online per la gestione centralizzata. Con AppleCare One, Apple punta a semplificare e potenziare l’esperienza di assistenza post-vendita, fornendo agli utenti una soluzione integrata e scalabile per la protezione dei loro device, in un’ottica di fidelizzazione sempre più centrata sulla continuità e la praticità.

Anker rinnova il suo powerbank ultrasottile con la nuova versione Coral

Anker ha presentato una nuova variante del MagGo Power Bank (5K, Slim) in un elegante colore Coral, disponibile esclusivamente nei negozi Apple. Questo modello mantiene tutte le caratteristiche tecniche delle versioni precedenti, offrendo una batteria da 5.000 mAh certificata Qi2, che garantisce una ricarica wireless fino a 15 W e una porta USB-C con erogazione fino a 20 W. Pensato principalmente per gli utenti di iPhone 12 e modelli successivi, il powerbank unisce portabilità e compatibilità con l’ecosistema MagSafe, con dimensioni compatte di 10,2 x 7,0 x 0,9 cm e un peso di circa 120 grammi. In grado di caricare contemporaneamente due dispositivi, distribuisce l’energia in modo intelligente fra 5 W wireless e 12 W cablati. Anker propone questa soluzione versatile e leggera al prezzo consigliato di circa 60 euro in Europa, mentre una versione simile, il Nano Power Bank (5K, MagGo, Slim), già disponibile in Europa in diversi colori, è attesa prossimamente anche negli Stati Uniti.

Una nuova vita per gli iPhone: arriva la custodia che aggiunge la USB-C ai modelli più datati

L’ingegnere Ken Pillonel, noto per le sue soluzioni creative che modificano i dispositivi Apple, ha presentato un’inedita custodia per iPhone pensata per introdurre la porta USB-C anche sui modelli più vecchi, privi di questo standard. La custodia, creata dal marchio Obsoless e compatibile con oltre 20 modelli, permette ricarica a 9V, trasferimento dati e persino l’uso di Apple CarPlay, sfruttando la porta Lightning esistente e un meccanismo di aggancio ispirato ai bottoni delle cinture. Compatibile anche con MagSafe e dotata di un design compatto, sarà disponibile da settembre in vari colori sul sito ufficiale del produttore, anche se il prezzo resta ancora sconosciuto.

iPhone pieghevole: confermate le dimensioni degli schermi, sarà più compatto del Galaxy Z Fold

Nuovi dettagli trapelati sul primo iPhone pieghevole confermano l’intenzione di Apple di puntare su un design più compatto rispetto al Galaxy Z Fold. Secondo quanto riferito da TrendForce, il dispositivo integrerà uno schermo OLED pieghevole interno da 7,8 pollici fornito da Samsung Display e un pannello esterno da 5,5 pollici, una combinazione che dovrebbe garantire una migliore portabilità. Il lancio è previsto per il secondo semestre del 2026 e, secondo le fonti, Apple intende realizzare un prodotto sottile, leggero e tecnicamente maturo, grazie anche a un chipset Apple A20 Pro a 2 nanometri e a una scocca senza sensore Face ID, sostituito dal ritorno del Touch ID integrato nel tasto d’accensione. L’iOS 27, in fase di sviluppo, dovrebbe essere ottimizzato proprio per supportare al meglio questo nuovo formato.

Mondo Samsung

Samsung punta tutto sulla litografia a 2 nm: l’obiettivo è riconquistare clienti e sfidare TSMC

Samsung cambia rotta e si concentra sulla litografia a 2 nanometri per consolidare la propria posizione nel mercato dei semiconduttori. Dopo aver posticipato lo sviluppo del processo a 1,4 nm, il colosso sudcoreano punta ora a potenziare il Gate-All-Around (GAA), una tecnologia chiave che, secondo le ambizioni dell’azienda, potrebbe garantire una domanda stabile per i prossimi quattro anni. La produzione su larga scala dei nuovi chip inizierà nel secondo semestre del 2025 negli impianti coreani di Pyeongtaek e in altri siti. L’obiettivo di Samsung è offrire chip performanti, efficienti nella dissipazione termica e competitivi in termini di costo, al punto da poter attirare clienti persi a vantaggio di TSMC come Qualcomm e Google. Nel frattempo, l’azienda ha presentato il processo S2FP+, terza generazione della sua litografia a 2 nm, con miglioramenti fino al 30% rispetto alla generazione precedente. Parallelamente, Samsung sta espandendo l’offerta di tecnologie più mature, come quelle a 4 nm e 8 nm, per proporre soluzioni più accessibili destinate a smartphone e automotive. La strategia è chiara: rallentare sull’innovazione ultra-avanzata per diventare un partner più affidabile e competitivo nel breve-medio periodo.

Samsung Galaxy A17 5G confermato su Geekbench: stesso chip di A16, ma miglioramenti in vista

Il Samsung Galaxy A17 5G è stato recentemente individuato nel database di Geekbench, rivelando dettagli concreti sul suo comparto tecnico e sulle performance. Il modello, identificato dal codice SM-A176B, conferma la presenza del chipset Exynos 1330, lo stesso già utilizzato sul Galaxy A16. Accanto a questo troviamo 6 GB di RAM e Android 15 come sistema operativo nativo. I risultati dei test di benchmark sono in linea con quanto atteso nella fascia entry-level: 942 punti nel test single-core e 2.137 nel multi-core. Prestazioni modeste ma equilibrate, ideali per un utilizzo quotidiano senza eccessive pretese. Ciò che potrebbe rappresentare un passo in avanti è la fotocamera principale, che secondo indiscrezioni dovrebbe integrare la stabilizzazione ottica dell’immagine, una novità importante in questa fascia di prezzo. L’uscita resta prevista per l’autunno, in linea con i tempi del Galaxy A16.

Samsung Galaxy S26 Edge: più sottile, più potente e con batteria migliorata

Le ultime indiscrezioni sul Samsung Galaxy S26 Edge promettono un salto significativo rispetto al modello precedente, il Galaxy S25 Edge. Nonostante quest’ultimo sia già tra i dispositivi più sottili della sua categoria, il nuovo smartphone dovrebbe riuscire a ridurre ulteriormente lo spessore, offrendo al contempo una batteria con capacità aumentata, un aspetto che da tempo è stato un punto critico per le ammiraglie della linea Edge. Secondo quanto riportato dall’informatore Ice Universe su X (ex Twitter), Samsung avrebbe intenzione di utilizzare un nuovo materiale per la batteria, probabilmente il silicio al carbonio, tecnologia già adottata da alcuni produttori cinesi e nota per migliorare densità energetica e durata senza appesantire lo spessore del dispositivo. Questo permetterebbe quindi di coniugare una maggiore autonomia con un design ancora più elegante e maneggevole. Nonostante i dettagli su questo nuovo materiale siano ancora limitati, l’idea di una batteria più efficiente e di dimensioni ridotte rappresenta un importante passo avanti per Samsung, soprattutto in un segmento dove la competizione è altissima. Dal punto di vista hardware, il Galaxy S26 Edge dovrebbe mantenere un display AMOLED LTPO da 6,7 pollici, offrendo così un’ottima qualità visiva con un refresh rate dinamico per ottimizzare i consumi. Sul fronte fotografico, ci si aspetta un sensore principale da 200 megapixel, affiancato da una lente ultrawide da 50 megapixel che garantirà scatti dettagliati e versatili. Non mancherà la potenza garantita dalla nuova piattaforma Snapdragon, prodotta con processo a 2 nanometri, la più avanzata disponibile al momento, che dovrebbe assicurare prestazioni elevate e un’efficienza energetica superiore. Anche la ricarica wireless potrebbe subire un miglioramento, passando a una potenza di 50 watt, per ridurre i tempi di ricarica senza sacrificare la comodità del wireless.

Samsung Galaxy A07 fa capolino su Geekbench, svelando alcune specifiche chiave

Il dispositivo si presenta con un chipset a otto core, suddiviso in sei core ad alte prestazioni a 2 GHz e due core ad efficienza sempre a 2 GHz, accompagnato da una GPU Mali-G57 MC2. La memoria RAM ammonta a 4 gigabyte e il sistema operativo è Android 15, segnalando una configurazione moderna e al passo con le ultime versioni software. I punteggi ottenuti nei test Geekbench sono di 554 punti in single-core e 1.994 in multi-core, indicativi di una performance in linea con dispositivi di fascia media. Tra le altre specifiche previste vi è una batteria da 5.000 mAh con supporto alla ricarica da 15 watt, connettività 4G, Bluetooth 5.3, Wi-Fi 5, un display LCD con notch a goccia e la presenza di NFC e porta USB-C. Samsung non ha ancora confermato ufficialmente il lancio del Galaxy A07, ma le recenti certificazioni e comparsa sui benchmark suggeriscono un imminente annuncio, ampliando così la sua offerta nella fascia media del mercato smartphone.

Galaxy Z Fold 7: Samsung rivoluziona la fotocamera con la nuova Capture View

Un piccolo aggiornamento che cambia tutto: la nuova interfaccia One UI 8.0 porta una gestione delle foto più rapida, intuitiva e immersiva sui pieghevoli Galaxy. Scopri perché è destinata a fare scuola. Samsung ha introdotto un’evoluzione significativa nella gestione della fotocamera con il debutto del Galaxy Z Fold 7 e della nuova One UI 8.0. La modalità Capture View, pensata per sfruttare il grande schermo interno dei pieghevoli, è stata completamente ridisegnata per offrire un’esperienza più fluida e immediata. Le anteprime ora compaiono in posizione centrale per una migliore accessibilità, mentre i pulsanti di azione sono sempre visibili. La galleria recente adotta un nuovo carosello tridimensionale che rende la consultazione più coinvolgente. Questi cambiamenti non saranno esclusiva del Fold 7, ma arriveranno anche su Galaxy Z Fold 4, 5 e 6 nei prossimi mesi, democratizzando una delle funzioni più apprezzate dagli utenti dei pieghevoli Samsung. Una scelta che rafforza il ruolo dell’ecosistema Galaxy come punto di riferimento per l’innovazione nel segmento foldable.

Mondo Google

Google aggiorna il “menù segreto” delle informazioni del telefono su Android

Google ha introdotto una profonda riorganizzazione del menù tecnicoInformazioni telefono” accessibile tramite il codice ##4636## su Android, con l’obiettivo di rendere più chiari e facilmente consultabili i dati relativi alla connettività di rete. Questa versione aggiornata, già presente nelle ultime build beta di Android 16, presenta un’interfaccia rinnovata che suddivide le informazioni in quattro schede distinte: “Dettagli dispositivo”, “Dati e Rete”, “IMS” e la nuova sezione “Satellite”. Quest’ultima è particolarmente innovativa perché anticipa l’espansione dei servizi che consentono agli smartphone di collegarsi ai satelliti in assenza di segnale cellulare, offrendo così dati diagnostici fondamentali per la gestione di queste connessioni. Con questa modernizzazione, Google punta a rendere accessibili anche agli utenti meno esperti informazioni un tempo riservate solo ai tecnici, migliorando trasparenza e usabilità, e prevedendo un’ampia diffusione del menù con le prossime versioni di Android 16.

Gemini 2.5 Flash-Lite: l’AI di Google più veloce è ora per tutti

Google ha reso disponibile a tutti gli sviluppatori Gemini 2.5 Flash-Lite, la versione più veloce ed efficiente della serie 2.5 di modelli AI. Nonostante il nome “Lite”, questo modello mantiene elevate capacità di ragionamento, codifica, analisi multimodale e comprensione matematica, offrendo un equilibrio ideale tra prestazioni e costi. Flash-Lite permette di contenere le spese di utilizzo a circa 0,09 euro per milione di token in input e 0,37 euro in output, risultando particolarmente indicato per applicazioni che richiedono bassa latenza e alta produttività, come la generazione rapida di report o l’elaborazione di contenuti video estesi. Questo lancio completa la gamma Gemini 2.5, dopo le versioni Pro e Flash annunciate a giugno, e rappresenta un importante passo per rendere l’intelligenza artificiale di Google più accessibile e versatile per i creatori di software. Gli sviluppatori possono già integrare il modello utilizzando la denominazione “gemini-2.5-flash-lite” nelle piattaforme AI di Google.

Google Foto fa magie: trasforma le foto in video animati e flirta con CapCut per l’editing smart

Google rivoluziona il concetto di ricordi digitali con due novità che stanno già facendo discutere. La prima è l’arrivo nella piattaforma Google Foto della tecnologia Veo 2, una versione semplificata di quella già vista su Gemini, che consente di animare immagini statiche aggiungendo lievi movimenti come un sorriso o un gesto della mano. La funzione, disponibile su Android e iOS negli Stati Uniti, permette di scegliere tra due prompt (“Subtle movements” e “I’m feeling lucky”), mantenendo l’esperienza semplice ma d’impatto. La seconda novità è altrettanto interessante: una possibile integrazione diretta con CapCut, il noto editor video creato da ByteDance. Nella sezione “Memorie” dell’app potrebbe presto apparire un nuovo tasto “Modifica con CapCut”, aprendo la strada a montaggi creativi direttamente dal proprio archivio fotografico. La funzione, avvistata in fase di test in India, solleva interrogativi sulla collaborazione tra Google e l’ecosistema cinese, e potrebbe indicare un cambio di rotta strategico più aperto e pragmatico.

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