Uno dei convertibili più apprezzati, nel mondo dell’informatica, tanto da essere diventato un paradigma per il settore, è il Surface Pro che, tuttavia, iniziava ad accusare una certa età, essendo stato rinnovato per l’ultima volta un anno e mezzo fa: nell’evento tenutosi a New York, il responsabile della divisione Surface di Microsoft, Panos Panay, oltre a presentare il migliorato Surface Laptop 2, ha annunciato anche lo stato dell’arte dei convertibili di casa, appunto il Surface Pro 6.
Il nuovo Surface Pro 6 condivide l’affascinante livrea nera del notebook succitato (oltre a quella standard grigio/platinum ed a quella blu), e nasconde molte novità sotto la scocca: il lavoro dei tecnici di Redmond – esaltatosi nella realizzazione di un rivoluzionario sistema di raffreddamento – ha risolto i problemi di dissipazione del calore del passato, consentendo l’integrazione non solo di processori Intel di ottava generazione, ma anche di chip a 4 core.
Considerando che si può arrivare, nelle varie configurazioni previste, sino a 16 GB di RAM e 1 TB di archiviazione veloce SSD, il tutto si è tradotto in una potenza cresciuta del 67%, tanto quanto basta per risultare due volte più prestante del rivale più prossimo, il MacBook Air 13”, rispetto al quale la scheda grafica del Surface Pro 6 risulta più veloce del 50%.
Ovviamente, la mobilità è importante, in un convertibile: il Surface Pro 6, dal peso di meno di un kg, nonostante il display PixelSense da 12.3 pollici (con densità d’immagine pari a 267 PPI), riesce a mantenersi lontano dall’alimentatore per ben 13.5 ore di lavoro continuato.
La commercializzazione del Surface Pro 6 può dirsi già iniziata, essendo stati avviati i pre-ordini del terminale in alcuni paesi, tra cui Gran Bretagna, Irlanda, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Austria, Cina, Giappone, e Stati Uniti. Per i prezzi continentali, la variante con il processore Core M parte da 899 euro, mentre quella con l’Intel i5, appunto Kaby Lake, partirà da 1.149 euro.