Per lungo tempo, anche a fronte della collaborazione intercorsa tra i due brand, Samsung e Google, i Galaxy Watch 4 sono stati i soli smartwatch a essere provvisti del nuovo sistema operativo Wear OS 3: lo scenario, però, è appena cambiato grazie alla tedesca Montblanc, che specializzata in pelletteria, gioielli, e penne di lusso, ha annunciato, mediante comunicato stampa, il nuovo indossabile Montblanc Summit 3, disponibile all’acquisto dal prossimo 15 Luglio, al prezzo di 1.250 euro.
La cassa del Montblanc Summit 3, che va a raccogliere l’eredità del modello dell’Ottobre del 2018, il Summit 2, ha una cassa in titanio, da 42 mm di diametro, con 3 pulsanti laterali (tra cui una coroncina rotante nel mezzo), redatta in 3 colorazioni, ovvero in argento, nero e bicolore nero e argento.
I cinturini sono in gomma caucciù o pelle, ma la loro tipologia e colorazione varia a seconda del modello di Summit 3 scelto: nella fattispecie, il modello Silver Titanium s’accompagnerà con cinturini in gomma blu o pelle di vitello nera, quello in Black Titanium sarà abbinato a cinturini in pelle di vitello nera o in gomma di caucciù nera, mentre il modello bi-colore che pone a contrasto la cassa argento col quadrante nero avrà cinturini in gomma nera o pelle di vitello verde (“Montblanc Extreme 3.0 British Green“). Ovviamente, ancora in quota estetismi, saranno presenti le realistiche watchface, che riproducono i segnatempo meccanici del marchio, tra cui spiccano le iterazioni Boheme e Geosphere.
Oltre all’estetica, il wearable di lusso punta molto anche sulla questione ambientale, essendo fornito con diversi “strumenti di supporto per massimizzare l’esperienza del ciclo di vita completo”, tra cui la messa a disposizione del servizio d’assistenza proprietario per la sostituzione della batteria, e la spedizione in un “imballo di carta sostenibile“.
I sensori di bordo del Montblanc Summit 3 rilevano la qualità del sonno nelle sue fasi, la frequenza cardiaca h24, la saturazione dell’ossigeno nel sangue, tracciano diverse attività sportive, compresi i passi compiuti.
Sul versante elaborativo opera il processore top gamma per wearable lanciato due anni fa in estate, ovvero il Wear 4100+ di Qualcomm, in ragione del quale l’autonomia dovrebbe superare la giornata d’uso (in modalità smartwatch) assicurata agli attuali modelli Summit del brand. A far propendere le “lancette” sulla presenza del sistema operativo Wear OS 3 è stato il brand stesso, quando ha sottolineato la presenza dell’ultima versione di Wear OS di Google, facendo per altro riferimento ai pagamenti da polso via Google Pay ed alle indicazioni passo passo su Google Maps.